Confermato lo stralcio delle cartelle fino a 5000 euro… ma non per tutti

Il Decreto Sostegni conferma lo stralcio di circa 60.000 cartelle fino a 5000 euro, ma alcuni resteranno esclusi da questa pratica.

Una passata di bianco sui debiti tra il 2000 ed il 2015. Questo il concreto aiuto proposto dal Governo Draghi nel Decreto Sostegni.

Il sostegno arriva per tutti coloro con un aumento delle sanzioni per non aver pagato le rate di rottamazione e stralcio entro il 1° marzo. L’aiuto sarà per coloro che hanno debiti fino a 5.000 euro.

Il termine riguarda le rate del 2020 ancora non versate a cui si aggiunge la prima rata del 2021 della rottamazione-ter.

Dal comunicato probabilmente entrerà questo in vigore da Giugno cosi da dare validità alla macchina della riscossione.

La discussione però riguarda anche i vecchi debiti superiori ai 5000 euro, con una richiesta in particolare della Lega di una Pace Fiscale che metta tutti d’accordo.

Per le cartelle fino a 5000 euro si propone invece una nuova rottamazione, la quater, in due anni consentendo ai debitori dello Stato di pagare solo il valore nominale della cartella senza interessi e sanzioni.

Questa la proposta, ci siamo… ma per chi non sarà valida nel concreto questa proposta di cancellazione del debito?

Confermato lo stralcio delle cartelle fino a 5000 euro… ma non per tutti: vi saranno dei limiti di applicazione

L’applicazione della rottamazione e dello stralcio non saranno però validi per tutti, infatti secondo quando concordato dal Consiglio dei Ministri vi saranno dei limiti di applicazione.

In particolare questi limiti vengono stabiliti nell’’articolo 3, comma 16, lettere a), b) e c), del decreto legge n. 119 del 2018 che esclude esattamente:

  • le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato ai sensi dell’articolo 16 del regolamento (UE) 2015/1589 del Consiglio, del 13 luglio 2015;
  • i crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti;
  • le multe, le ammende e le sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;

Inoltre la sanatoria, ovvero l’eliminazione della causa d’invalidità di un negozio giuridico escluderebbe anche:

  • le risorse proprie tradizionali previste dall’articolo 2, paragrafo 1, lettera a), delle decisioni 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, e 2014/335/UE, Euratom del Consiglio, del 26 maggio 2014,
  • l’IVA riscossa all’importazione.
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