Cashback ad un bivio: le due ipotesi al vaglio del Governo Draghi

Diversi partiti stanno forzando il Governo a prendere una decisione in merito al Cashback misura voluta fortemente dall’ex Premier Conte 

Cashback

Il Cashback è una delle novità degli ultimi tempi che ha catturato maggiormente l’attenzione del popolo italiano. Per chi non lo sapesse si tratta di un rimborso del 10% per ogni acquisto effettuato presso negozi fisici con strumenti elettronici. L’importo massimo che si può ottenere è di 150 euro a semestre a fronte di almeno 50 operazioni valide. 

Esiste poi la possibilità di aggiudicarsi il Super Cashback ovvero un premio aggiuntivo di 1500 euro per i 100mila cittadini che hanno effettuato il maggior numero di transazioni con carta o bancomat. Anche in questo caso la cifra viene corrisposta ogni 6 mesi. Ma se per la prima tranche del 2021 non sembrano esserci problemi, la seconda potrebbe essere addirittura abolita.

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Cashback, ecco le due strade: addio a giugno o stop al super premio da 1500 euro

Infatti il nuovo Governo Draghi ha fin da subito esternato il proprio scetticismo rispetto a questa misura che è stata un po’ il fiore all’occhiello della “gestione Conte”. Alcuni partiti tra cui Lega e Fratelli d’Italia premono per l’abolizione in modo tale da poter utilizzare le risorse risparmiate per “cose più utili”.

Per effetto di ciò non è da escludere che dopo il 30 giugno 2021 il Cashback possa essere messo da parte. Lo scenario più soft invece è quello dell’abolizione del Super premio da 1500 euro. In questo modo si eviterebbe il ripetersi di azioni “furbe” ma legali volte a scalare la graduatoria delle transazioni compiute.

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Qualora si dovesse optare per lo stop anticipato a luglio il Governo risparmierebbe 3 miliardi di euro, che potrebbe sposarsi con l’intenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi di aumentare i fondi destinati all’acquisto dei vaccini anti-covid.

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