Centrale dei Rischi, da un errore al pantano: cosa succede se ci si finisce per sbaglio

Essere iscritti nella Centrale dei Rischi è sicuramente un problema. Specie quando lo si è per un errore. La procedura da seguire coinvolge gli intermediari.

Centrale di rischi debito
Foto di Steve Buissinne da Pixabay

A pensare all’attenzione che ci si presta, sembra quasi impossibile che possa capitare. Eppure, sovente, ci si può ritrovare di fronte a un imprevisto che, nel linguaggio corrente, si chiama errore. Ma che, declinato a qualcosa di grosso come un mutuo, diventa una difficoltà a volte insormontabile. Anche perché, mettiamo caso fosse nella cosiddetta Centrale dei Rischi, ci si rimetterebbe sulla possibilità di accedere al credito. E allora sì che sarebbero guai seri. Specie se l’errore dovesse riguardare un dato sensibile.

Innanzitutto va definita la situazione di rischio. La segnalazione stessa alla Centrale dei Rischi (ovvero l’iscrizione in un archivio dove finisce chi omette un pagamento, ad esempio una cambiale non pagata) può scaturire da un errore di forma. E anche la segnalazione alla CdR può non essere immediatamente trasmessa al cliente. Una combinazione di fattori esplosiva, che crea non pochi grattacapi a chi dovesse ritrovarcisi in mezzo. A ogni modo, un po’ per la legislazione in merito e un po’ per la comprensione che scatterebbe, uscirne si può.

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Centrale dei Rischi, da un errore al pantano: l’intervento degli intermediari

Si parla sostanzialmente di procedure di reset della situazione creditizia, utili a rimettere a posto le cose e a sopperire ai presunti mancati pagamenti. Certo, saltare una cambiale non può automaticamente inserire il debitore nella Centrale dei Rischi ma non ottemperare ai vari solleciti di pagamento può farlo tranquillamente. Nel caso in cui ci si finisca per errore, tuttavia, andrà prima di tutto compreso cosa sia successo. Se un intermediario segnala un cliente alla CdR senza la giusta motivazione, potrebbe essere accaduto per via di informazioni errate in suo possesso. Anche la Faq di Bankitalia chiarisce in questo senso.

Si tratta di casi rari (ad esempio un’omonimia o la mancata registrazione di un pagamento che invece è stato saldato). Ostacoli non insormontabili ma rognosi se inseriti in un contesto estremamente delicato come i dati bancari. Tuttavia, una volta venuti a conoscenza dell’errore, dovranno essere proprio gli intermediari a porvi rimedio, in quanto responsabili della correttezza dei dati cliente trasmessi. In questo senso, qualora questi siano errati, andranno corretti e la situazione creditizia ristabilita.

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