Carte revolving, attenzione: il pericolo è sempre in agguato

Senza ombra di dubbio è preferibile pagare i prodotti acquistati in comode rate mensili, piuttosto che pagare l’intero importo in un’unica soluzione. 

Euro e carte

Fino a qualche tempo fa si preferiva pagare con questa modalità solo importi solo più corposi, oggi invece si registra l’interesse per questa soluzione anche in caso di cifre più contenute.

Certamente è un grande vantaggio frazionare l’importo di un prodotto acquistato in diverse rate mensili, nonostante gli interessi da pagare su ciascun acconto. Si potrà utilizzare immediatamente il prodotto o il servizio, in quanto sarà compito dell’istituto bancario pagare immediatamente l’importo al venditore. Sarà poi il soggetto a dover restituire il denaro anticipato dall’istituto creditizio. La carta revolving è pensata proprio per questa tipologia di pagamento.  Andiamo quindi a spiegare le sue funzionalità.

La carta revolving contiene una determinata cifra di denaro che può essere utilizzata dal titolare per l’acquisto di beni, servizi o per essere prelevata. Questa somma dovrà poi essere poi restituita alla banca secondo tempi e modi stabiliti nel contratto che il soggetto ha sottoscritto con la banca stessa.

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Cosa si può fare con una carta revolving

Come una tradizionale carta di credito, con la carta revolving si possono effettuare acquisti in qualsiasi esercizio dotato di POS, oppure online. Può essere utilizzata per effettuare transazioni, nei limiti stabiliti nel contratto. Può inoltre essere utilizzata per prelevare denaro presso gli sportelli automatici ATM. Quest’ultima funzionalità però, non è garantita da tutte le carte revolving.

Quanto costa una carta revolving

I costi della carta revolving variano da banca a banca. A incidere, nel momento della sottoscrizione del contratto, è il plafond e ovviamente il tasso di interesse. Per quanto riguarda invece la quota annuale di utilizzo della carta, alcune banche lo azzerano, altre invece fanno pagare una quota annua superiore ai 100 euro. Si dovranno poi sostenere i costi di commissione sui pagamenti, eventuali costi di assicurazione e infine le commissioni, nel caso di rimborso effettuato in ritardo.

Quali sono le carte revolving più convenienti

Ci sono tuttavia delle carte revolving molto convenienti, ecco due esempi:

  1. Eureka di Fiditalia: questa carta fa parte del circuito MasterCard, ha un plafond che può essere compreso tra i 1.500 e i 5.000 euro. I costi TAN e TAEG da sostenere sono rispettivamente del 17% e del 18%. Consente di prelevare fino a 500 euro al giorno sostenendo una commissione di 4 euro, non sono previsti costi di emissione, né il pagamento di un canone annuo. Non ci sono costi di attivazione e spese per l’invio dell’estratto conto. Il rimborso mensile però si aggira tra il 3% e il 5%.
  2. Comfort di Deutsche Bank: fa parte del circuito VISA e ha un plafond massimo di 2.000 euro. In questo caso non è prevista la funzionalità di prelievo presso gli sportelli automatici ATM. Gli unici costi che il titolare dovrà sostenere sono il TAN dell’11,40% e il TAEG del 13,57%.

Gli errori da evitare con una carta revolving

Questa tipologia di carta può essere particolarmente insidiosa. Può accadere di ritrovarsi a faticare per estinguere il debito, perché la carta revolving è studiata per consentire al titolare di utilizzare il credito messo a disposizione in modo particolarmente flessibile. Ciò comporta un costo particolarmente elevato che ‘incatena’ il soggetto in un debito perenne nei confronti della banca.

Per evitare di ritrovarsi in questa situazione è meglio affidarsi a un specialista che si occupa di gestione del debito, che potrà consigliare al titolare della carta revolving di chiedere alla banca il conteggio estintivo della carta, in modo da conoscere il valore esatto del debito e procedere a individuare una modalità di rimborso personalizzata.

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