Aveva una scuola di danza ora un tornio: il sogno distrutto

Titolare di una scuola di danza, si ritrova a lavorare in fabbrica in seguito alla crisi attualmente in corso a causa del Covid.

Il 2020 è uno di quegli anni che difficilmente faremo fatica a dimenticare. L’arrivo del Covid, infatti, ha stravolto le nostre vite, portando con sé delle conseguenze che tuttora ci portano a dover fare i conti con varie difficoltà. Oltre al distanziamento sociale e al dover utilizzare le mascherine, infatti, non si possono chiudere gli occhi di fronte a quella che si presenta come una grave crisi economica che finisce per colpire un gran numero di lavoratori.

Al fine di contrastare la diffusione del virus il governo ha deciso di attuare una serie di restrizioni, con molti imprenditori che si ritrovano purtroppo a dover tenere le serrande abbassate. Sempre più famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese, con alcuni settori che risultano maggiormente colpiti di altri. Tra questi si annovera il mondo della danza, con le scuole che continuano ad essere chiuse e i loro titolari a far fronte ad una situazione che mai avrebbero potuto immaginare.

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Aveva una scuola di danza ora un tornio: la storia di Lidia

Fonte: Pixabay

Come già detto, a causa del Covid molti lavoratori si ritrovano a dover fare i conti con un netto calo delle entrate. Tra i settori maggiormente colpiti da tale situazione si annovera quello della danza e ad esserne una chiara dimostrazione, purtroppo, la storia di Lidia Salvatoni. Titolare e insegnante di una scuola di danza a Gandino, infatti, è costretta da mesi a tenere chiusa la propria attività. Se tutto questo non bastasse, essendo la sua scuola un’associazione e non avendo una partita Iva, non ha ricevuto nemmeno un euro.

A raccontare quanto successo la stessa insegnante di danza nel corso di un’intervista rilasciata a L’Eco di Bergamo. Una situazione particolarmente difficile, con la donna che al momento lavora come operaia al tornio presso un’azienda metalmeccanica della Val Gandino. “Ho imparato che nella vita bisogna adattarsi, prendere quello che viene e sporcarsi anche le mani, come sto facendo io“, ha raccontato Lidia. Per poi aggiungere: “So che parecchia gente non è disposta a fare questo, ritengo di essere stata fortunata ad aver avuto la possibilità di trovare questa occupazione in un momento storico così difficile in cui le certezze di molti sono venute meno“.

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