Il reale costo del cibo sulle nostre tavole in base all’impatto ambientale

Ecco quanto costerebbe il cibo che ogni giorno consumiamo se si tenesse conto dell’impatto ambientale provocato dalla catena di produzione

Cibo
Fonte Pixabay

L’aumento della produzione e dei punti di distribuzione fa si che il cibo che mettiamo sulle nostre tavole sia spesso molto economico. Un aspetto sicuramente positivo per il portafoglio. Un po’ meno per quanto concerne la qualità dei prodotti, che alle volte lascia a desiderare.

Ma cosa succederebbe se il costo degli alimenti tenesse conto dell’impatto ambientale provocato dalla produzione di ogni singolo prodotto? Il quadro sarebbe decisamente diverso e molto più oneroso. A riguardo è molto interessante una ricerca svolta da alcune università tedesche. Quest’ultime hanno effettuato delle stime in relazione al rapporto cibo/impatto ambientale generato dalla produzione. 

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Cibo e impatto ambientali: alcuni esempi delle variazioni dei costi

I risultati lasciano a bocca aperta oltre che un gran rammarico per quanto concerne la situazione dei sistemi di produzione. Prendendo in considerazione una normalissima bistecca che mediamente costa 4,50 euro all’etto, con la maggiorazione dovuta all’emissione di gas serra dovuta alla produzione arriverebbe a costare circa 11 euro.

Discorso pressappoco identico per i generi caseari. Un litro di latte, il cui valore si aggira intorno ad 1,10 euro con questo sistema di calcolo arriverebbe a circa 2,10 euro. Diversa la situazione di frutta e verdura, che avendo un impatto minore non avrebbero chissà quale lievitazione di prezzo.

Le conseguenze di queste azioni stiamo iniziando a pagarla adesso, dopo anni di assoluto disinteresse. Ancor peggiore il quadro che si prospetta per le generazioni future. Anziché recriminare senza cambiare il corso degli eventi, sarebbe opportuno dare un segnale di svolta.

Gli allevamenti intensivi rappresentano circa il 15% del totale delle emissione dei gas serra. Con delle politiche volte a tutelare i produttori si potrebbe migliorare la situazione ed evitare che il loro lavoro possa incidere sulle biodiversità. Allo stato attuale però “far pagare questi costi derivanti dall’impatto ambientale” potrebbe essere una soluzione per scoraggiarne il consumo e di conseguenza aiutare il mondo.

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