Ritorno dell’Imu sulla prima casa: il piano del governo Draghi

L’Europa spinge per il ritorno all’Imu sulla prima casa e il nuovo governo Draghi sembra intenzionato ad avvallare la richiesta pervenuta da Bruxelles 

imu

Uno degli incubi più brutti per le famiglie italiane potrebbe materializzarsi nuovamente nel giro di poco tempo. Si tratta dell’IMU sulla prima casa abolita nel 2015. A distanza di 6 anni la tassa potrebbe materializzarsi di nuovo con l’avvento del nuovo governo Draghi. 

L’ipotesi sembra davvero concreta visto che una l’imposta potrebbe dar manforte all’economia nostrana falcidiata dagli effetti del covid. Ulteriori indizi potrebbero essere la vocazione europeista di Draghi e la pressione nemmeno troppo velata da parte della Commissione Europea.

Quest’ultima infatti ha redatto un documento rivolto al Parlamento Europeo e alla BCE. Nella parte di relazione dedicata all’Italia per l’anno 2020 viene consigliato di aumentare il gettito delle imposte patrimoniali correnti visto che dal 2014 c’è stato un netto calo delle entrate del Fisco. Tradotto, da quando è stata eliminata l’IMU sulle prime case. 

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Imu sulla prima casa come una patrimoniale mascherata

La Commissione inoltre ha “criticato” questa decisone di non imporre più determinate tasse. A suo avviso infatti non è caratterizzata da nessun motivo particolare. Quindi non è da escludere che già nella prossima riforma fiscale possa prendere forma questo clamoroso ritorno al passato.

Andando nel dettaglio, stando alle analisi dell’Agenzia delle Entrate la tassa riguarderebbe ben 39 milioni di italiani. Basti pensare che da nord a sud del Belpaese risultano di proprietà 57 milioni di immobili di cui il 60% sono rappresentati da prime case. Quindi, per queste persone che di fatto possono vantare una “ricchezza” (anche se avere almeno una casa di proprietà dovrebbe essere considerato il minimo per un’esistenza dignitosa) si tratta di una sorta di “patrimoniale occultata” dove chi più ha si ritrova costretto a dover pagare.

Naturalmente si attendono degli sviluppi definitivi prima di capire se e come verrà strutturata l’imposta. Il malcontento però già è nell’aria, ma non potrebbe essere diversamente vista la fase decisamente poco rosea.

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