Donazione di beni anti-Covid, l’Agenzia delle Entrate chiarisce sulla detrazione

L’ente traccia le linee guida sulla questione dei beni anti-Covid impiegati per la lotta alla pandemia: ecco quando scatta lo sgravo dell’Iva.

Iva beni anti-Covid

Niente Iva sulla donazione dei beni anti-Covid. L’Agenzia delle Entrate definisce il modus operandi in merito alla questione della detraibilità dell’imposta sui beni acquistati dalle varie imprese, nel corso del 2020, per donarli poi agli enti pubblici. A patto che, naturalmente, vengano impiegate nel contrasto alla pandemia. Si tratta quindi di una cosiddetta “operazione esente”, che non limita né tantomeno esclude il diritto alla detrazione. Il parere espresso dall’Agenzia delle Entrate arriva come risposta a un ente commerciale.

La questione mossa era piuttosto calzante. L’ente, infatti, aveva inoltrato richiesta di chiarimenti dopo che, dietro domanda della Regione, aveva messo a disposizione degli spazi in un immobile di proprietà. La destinazione era riservata a un ospedale, che lì avrebbe allestito delle strutture per la terapia intensiva. L’azienda, inoltre, aveva provveduto a dotare la struttura dei vari macchinari necessari al funzionamento. I quali sarebbero poi stati trasferiti nell’ospedale.

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Donazione di beni anti-Covid, ecco cosa prevede la legge

L’agevolazione ai fini dell’imposta sul reddito è prevista dall’articolo 66. La legislazione in merito consente che le erogazioni liberali, sia in denaro che in materiali (effettuate a partire dall’1 gennaio 2020), qualora siano finalizzati al contrasto dell’emergenza da coronavirus possano essere soggette a detrazione. Inoltre, stando a quanto disposto dalla legge di riferimento n. 40/2020, gli acquisti di tali beni ceduti in erogazione liberale vengono considerati come effettuati nell’esercizio di impresa. Quindi, oltre a permanere il diritto alla detrazione, le spese rientrerebbero anche come attività connesse all’esercizio.

L’ultimo dubbio era legato in realtà proprio all’Iva, o meglio all’operazione imponibile che risulta essere. A tal proposito, un interpello aveva portato l’ente a chiarire anche su questo punto, precisando che per le cessioni di determinate categorie di prodotti, fra i quali i beni anti-Covid, veniva applicato lo stesso trattamento di favore alle cessioni gratuite. In pratica, categorizzando il tutto come un’operazione esente che non va in alcun modo a pregiudicare il diritto alla detrazione. In questo modo, la detrazione sarebbe assicurata.

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