Italia a picco: mai così da 15 anni, i dati scioccanti

Un quadro sconfortante quello dipinto dall’Istat: la percentuale delle famiglie in povertà è aumentata vertiginosamente e i giovani ci rimettono più degli altri.

Povertà
Foto © Pixabay

I dati sono sconfortanti. L’Istat ha tracciato un quadro terribile per quanto riguarda il nostro Paese, mostrando con evidenza gli effetti della pandemia da coronavirus. Una mazzata dal punto di vista economico, accanto alla tragedia avuta da quello sanitario. Un disastro su tutti i fronti che, man mano, inizia a mostrare i suoi effetti più devastanti. In attesa della definizione delle misure di sussidio che arriveranno con il decreto Sostegno, l’Istituto di Statistica traccia il quadro delle condizioni economiche della classe media. Ed è quello peggiore.

La pandemia non ha fatto che aggravare quelle situazioni già compromesse prima dell’esplosione del coronavirus. Ma c’è anche un altro dato, forse anche più inquietante: le misure adottate fin qui non sembrano essere riuscite a mitigare i problemi portati dal Covid-19 e dalla sua crisi economica correlata. Non proprio una novità ma c’è anche da dire che, rispetto alle fasi iniziali del caos, la situazione non è poi così diversa da un punto di vista sanitario.

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Povertà, l’Italia è sul lastrico: gli inquietanti dati Istat

L’Istat parla chiaro: al momento si parla di 2 milioni di famiglie in condizioni di povertà assoluta, per un totale complessivo di 5,6 milioni di persone. Colpa del Covid? Sì, in gran parte: rispetto al 2019, infatti, la percentuale è schizzata dal 6,4% all’attuale 7,7%. Un’enormità, considerando che si tratta di 335 mila famiglie in più annoverate fra quelle in condizioni di assoluta povertà. E’ più al Nord che si registra l’aumento: 218 mila famiglie in più, ovvero dal 5,8% del 2019 al 7,6% odierno. Male anche al Sud, l’area con la povertà più elevata: il 9,3% delle famiglie si trova in queste condizioni. Più contenuti ma alti i numeri al Centro: 5,5%.

Così male non si andava da un pezzo: dal 2005, ovvero gli anni che furono preludio alla crisi economica del 2008. Il nuovo governo, guidato dall’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, dovrà tenerne debito conto. Lo stesso premier, in tempi non sospetti, aveva indicato quella italiana come una politica che non guardava ai giovani. E ora, fra i poveri, ci sono anche loro: uno su dieci, con relazione agli under 35, è povero. Gli under 18 sono un milione e 347 mila. Di lavoro ce ne sarà parecchio.

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