Bonus 100 euro per alcune categorie di lavoratori, ecco di quali si tratta

Il Bonus 100 euro è stato confermato dalla Legge di Bilancio 2021. Qual è la platea di destinatari e quali sono i requisiti per poterlo ottenere

Bonus 100 euro in busta paga: ecco a chi spetta a febbraio
Euro 100 (Fonte foto: Pixabay)

Il famoso “bonus Renzi” da 80 euro si è evoluto e nella sua ultima versione varata dalla Legge di Bilancio 2021 è salito a 100 euro (per un totale di 1200 euro all’anno). Oltre ad essere leggermente più corposo il sussidio è disponibile per più categorie di lavoratori rispetto al passato.

Il suddetto bonus non è va ad incidere sulla formazione del reddito e al contempo non è necessario presentare nessuna domanda per poterlo ricevere. L’Inps provvede all’erogazione automatica, anche per coloro che percepiscono la Naspi (indennità mensile di disoccupazione). 

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Bonus 100 euro: beneficiari e requisiti necessari

In primis è bene rammentare che possono usufruire di questo strumento i lavoratori dipendenti e categorie affini come collaboratori continuativi. L’ampliamento della platea comprende anche soci delle cooperative, chi percepisce borse di studio, premi studio o addestramento professionale. Incluse inoltre le donne che ricevono l’indennità di maternità per congedo obbligatorio (così come gli uomini).

Naturalmente non per tutti l’importo è uguale. A tal proposito gioca un ruolo determinante il reddito. Hanno diritto al compenso massimo di 100 euro coloro che non superano 28mila euro all’anno. A chi invece rientra nella fascia 28mila-35mila euro spettano 80 euro e chi ha possedimenti superiori vedrà erogarsi ancora meno. Nel computo del reddito complessivo non rientra la propria abitazione principale.

I soggetti esclusi dal bonus

Per forza di cose non a tutti è aperta questa importante possibilità. Chi riceve altri tipi di prestazioni previdenziali e sussidi statali ad esempio non sono ricompresi nel bonus 100. Nella fattispecie sono esclusi i contribuenti che percepiscono redditi da pensione. A questi vanno aggiunti i titolari di redditi professionali o prodotti da partita Iva.

Restano fuori anche i percettori del Reddito di Cittadinanza, assegni familiari e per il nucleo familiare, bonus baby sitting, assegno di natalità e chi riceve il TFR. Dunque è bene verificare al meglio la propria posizione onde evitare spiacevoli sorprese a fine mese.

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