Traballa il Bonus 100 euro: nel 2021 c’è chi rischia di vederlo (de)cadere

Altro rischio all’orizzonte per il Bonus 100 euro. Non presentare il modello 730 potrebbe portare amare sorprese ai beneficiari.

Bonus 100 euro
Foto di Alina Kuptsova da Pixabay

La riduzione del cuneo fiscale ha sortito qualche effetto nei mesi trascorsi da luglio 2020 a oggi. L’assorbimento di buona parte della differenza fra salario lordo e netto ha prodotto un parziale incremento nella retribuzione di un numero abbastanza ampio di lavoratori dipendenti. Il che ha anche permesso di compiere lo scatto dal vecchio bonus Renzi da 80 euro in busta paga al nuovo bonus da 100 euro, con concessione in modo decrescente fino a 40 mila euro.

Come visto nei giorni scorsi, si tratta di un rinnovamento in tutto e per tutto. Da credito di imposta che era quando il premio era di 80 euro, con i 20 in più è passato a detrazione di imposta, con parametro al reddito. Per questo (più di) qualche modifica c’è stata e, se da un lato si è gioito per l’aumento, dall’altro è cresciuta un’ombra diventata sempre più estesa sul futuro del Bonus Irpef. O bonus Renzi.

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Traballa il Bonus 100 euro: ecco chi rischia di perderlo

Il punto è che, visto il cambiamento della natura stessa del bonus, si potrebbe assistere anche a una modifica della platea dei beneficiari. Come detto, il contributo massimo è di 100 euro al mese per i redditi fra gli 8.174 euro e i 28 mila euro lordi annui. In caso di redditi superiori, l’importo cala in proporzione (80 euro per quelli fra i 28 mila e i 35 mila euro e meno per coloro fra 35 e 40 mila). Vista l’istituzione ben prima della pandemia, non rappresenta una misura emergenziale ma una costante degli ultimi anni.

In questo momento, però, l’attenzione da prestare non è tanto agli importi quanto ai vari correlati. A ora, il rischio che il bonus (già incassato) sfumi, riguarda un milione e mezzo di dipendenti, in considerazione del reddito relativo alla prima casa. Succede, infatti, che per coloro che non presentano il 730 si paleserebbe il rischio di vedersi richiedere dall’Agenzia delle Entrate la restituzione di quanto percepito. Il problema si avrebbe perlopiù in caso di redditi sotto i 28 mila con proprietà della prima casa. Meglio muoversi per tempo e informarsi già ora sul sito dell’Agenzia. Lì si capirà se vi siano o meno incongruenze e spettri di restituzione.

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