Cashback, ci sono altre priorità, potrebbe essere un addio definitivo

Nel Governo Draghi le priorità economiche potrebbero essere altre e dunque molto presto il progetto cashback potrebbe chiudersi.

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Il progetto Cashback potrebbe definitivamente chiudersi. Il bonus elargito dal Governo Conte potrebbe infatti dover essere cancellato per l’arrivo degli aiuti del Recovery plan.

Il Governo Draghi infatti certamente avrà altre priorità molto più importanti rispetto a questa soluzione, dato che altri potrebbero essere i meccanismi sui quali il nuovo governo vorrà puntare.

Il Parlamento è dunque pronto molto presto a scegliere la strategia da adottare e Draghi ha affidato la direzione del lavoro al Ministro dell’Economia Daniele Franco, che dovrà prendere in mano le redini.

Il Piano nazionale riguarda in particolare due punti nella presentazione del Next Generation Eu: per prima cosa bisognerà individuare gli obiettivi strategici, e poi cancellare tutti quei micropiani non indispensabili al momento all’economia del paese, tra i quali il cashback.

Cashback, ci sono altre priorità, potrebbe essere un addio definitivo: si punta su altro

Cosa sarebbe il cashback e come si richiede? Sul sito della Presidenza del Consiglio si può chiaramente comprenderne la missione: “Un rimborso del 10% se usi carte di credito, carte di debito e prepagate, bancomat e app di pagamento. Fino a 300 Euro all’anno, cioè fino a 150 Euro a semestre con almeno 50 pagamenti. Non vale per gli acquisti online. Il rimborso massimo per singola transazione è di 15 Euro.”

n più ogni 6 mesi i primi 100.000 cittadini a fare più transazioni avranno 1.500 Euro. Quindi con il Super Cashback puoi guadagnare fino a 3.000 Euro all’anno.

Richiedere la partecipazione è semplice: basta scaricare l’apposita applicazione “App IO” e inserire il proprio codice fiscale, un IBAN di riferimento per ricevere il rimborso ed un documento.

L’obiettivo del Ministro è chiaro: rilanciare il paese, tramite molte dinamiche che porteranno alla crescita economica, tra le altre cose, sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, sulla lotta all’inquinamento, sulla rete ferroviaria veloce, sulla digitalizzazione, sulla banda larga e sul 5G. Il denaro non manca. I 209 miliardi in arrivo possono coprire le spese previste per l’attuazione del piano.

 

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