Il Decreto Sostegno si ricorda le Partite Iva: pronto un fondo perduto

In attesa per la prossima settimana, il Decreto andrà a tamponare la fase emergenziale erogando indennizzi ai lavoratori. Per le Partite Iva arrivano buone notizie.

Partite Iva

Centocinquantamila euro come tetto massimo di contributi a fondo perduto. Il tutto pensato per compensare le perdite su base annuale e, di rimando, appianare le sofferenze per il rallentamento del fatturato in tempo di pandemia. Ci penserà probabilmente il decreto Sostegno a infilare tutti i tasselli al posto giusto e consegnare alle Partite Iva un futuro meno nebuloso dal punto di vista del supporto al reddito. Sostegni che arriveranno senza basamento sui codici ateco e indirizzati a coloro che, nell’anno di riferimento, avranno subito un taglio ingente del fatturato.

Almeno il 33%. Questa la percentuale stabilita per dare il via libera al contributo e consentire alle Partite Iva di beneficiare di una sorta di bonus nel bonus. E sembra anche questione di giorni: gli indennizzi si applicheranno fino ai 5 milioni di euro di fatturato e verranno diramati dal Mef all’interno del maxi-decreto atteso in vece del Quinto Ristori, che avrà il compito di tracciare l’indirizzo economico che seguirà il Paese da qui ai prossimi mesi.

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Il Decreto Sostegni si ricorda le Partite Iva: pronto un fondo perduto

Come si diceva, i potenziali percepenti dovranno dimostrare di aver subito un taglio del fatturato perlomeno del 33%. In attesa di avere i dettagli, basti sapere che gli indennizzi a fondo perduto saranno gestiti dall’Agenzia delle Entrate (già oltre 10 miliardi in bonifici nel 2020) e non si baserà, come detto, sui codici Ateco. Una novità sostanziale, poiché nei precedenti decreti i bonus per le Partite Iva aveva subito qualche frenata di troppo per alcune particolari categorie di autonomi. Ad esempio, erano rimaste fuori dal giro tutte quelle attività che, almeno in modo apparente, non avevano subito direttamente gli effetti penalizzanti della pandemia.

Va da sé che, per questa volta, non dovrebbero esserci simili problemi. Allo studio, infatti, non ci sarebbero solo stanziamenti generali ma anche misure ad hoc, proprio per compensare le lacune lamentate da alcune categorie di lavoratori. E, nondimeno, per mettere un tappo sulla falla aperta delle attività riaperte e successivamente richiuse a causa dell’indice di contagio, ritenuto troppo elevato per l’ok all’apertura. E’ il caso, naturalmente, degli impianti sciistici: nel dl Sostegno ci sarà posto anche per loro, come aveva promesso il ministro Speranza dopo lo stop. L’attesa sale…

 

Tornando ai sostegni saranno a fondo perduto e saranno ancora una volta gestiti dall’Agenzia delle entrate che, nel corso del 2020, ha inviato bonifici per oltre 10 mld alle aziende danneggiate dalle chiusure per le misure di contenimento della pandemia. Gli indennizzi questa volta supereranno la logica dei codici Ateco che nelle precedenti norme hanno penalizzato settori produttivi di filiera apparentemente non danneggiate dalle chiusure e che, al contrario, hanno subito cali altrettanto consistenti dei fatturati. Nel decreto Sostegno saranno previsti anche indennizzi ad hoc per il settore del turismo invernale e sciistico.

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