Eredità da 25 milioni: la 96enne premia chi opera per gli altri

Una donazione che lascia di stucco, ma non più di tanto conoscendo la generosità della donna. La 96enne, ex insegnante, premia chi spende se stesso per gli altri.

Anziana beneficenza
Foto di Sabine van Erp da Pixabay

Aveva 96 anni quando è deceduta, lo scorso 9 dicembre. Sapeva che sarebbe potuto accadere da un momento all’altro e per questo aveva pianificato tutto. Cosa sarebbe accaduto dopo e a chi sarebbero dovuti andare i suoi beni. Aveva preparato persino il suo necrologio, con tanto di saluti ai suoi medici e quelli che, fino a all’età della pensione, erano stati i suoi allievi. Lei, professoressa per decenni, aveva deciso che dopo la sua morte altri avrebbero dovuto beneficiare di ciò che possedeva.

E così ha fatto: 25 milioni di euro donati in beneficenza, per l’esattezza a 16 diversi enti che operano sul territorio genovese. Genova, infatti, era stata la sua città, doveva aveva vissuto in modo riservato ma fra l’apprezzamento generale di chi l’aveva conosciuta. La sua storia è stata ricostruita dall’Ansa: lei, Marisa Cavanna, ex insegnante di Lettere, ha voluto premiare chi ha scelto di consacrare se stesso agli altri.

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Eredità da 25 milioni, tutti in beneficenza: un gesto che colpisce

Un’eredità milionaria che, ora, farà del bene per volontà della sua proprietaria. Una scelta mirata, perché per quanto ha ricevuto, la donna ha deciso di dare. Venticinque milioni di euro sono una cifra impressionante, utilissima per chi opera in determinati settori. I soldi, infatti, saranno destinati a enti come l’Ospedale Gaslini di Genova o il Galliera. Quest’ultimo, peraltro, ha ricevuto dalla donna anche una bellissima villa, che potrà essere utilizzata a frini umanitari.

Un testamento che, però, non assume solo un valore in termini finanziari. A colpire, infatti, è soprattutto il gesto. Una generosità che sarà di esempio per molti di questi tempi, in cui la pandemia unisce nel dolore ma offre anche l’occasione per dimostrare come il supporto reciproco sia l’arma vincente per risorgere.

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