Vuoi richiedere un fido bancario? 8 cose da sapere assolutamente

Il fido bancario è quell’impegno economico di cui si fa carico una banca, mettendo a disposizione di un soggetto una determinata somma di denaro.

fido bancario

Lo strumento del fido bancario può essere richiesto sia da soggetti privati che dalle aziende, in quanto consente di avere uno scoperto ovvero un fido garantito. Tale apertura può essere richiesta da qualsiasi correntista, sarà poi la banca che, previa valutazione, deciderà se concedere il fido, in che termini e per che ammontare.

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Fido bancario: le tipologie

La banca potrà decidere se concedere un fido a tempo determinato, con la somma erogata che andrà restituita alla scadenza del termine prestabilito nel contratto, o indeterminato, con la somma andrà restituita a richiesta delle parti, con un preavviso minimo.

Nel momento in cui la banca apre un fido questo può essere ad apertura semplice, se i prelievi sulla somma concessa sono parziali, o in conto corrente, se il denaro può essere utilizzato in un unica soluzione o con prelievi parziali ma può essere ripristinata attraverso dei versamenti periodici. In ogni caso gli interessi andranno addebitati periodicamente.

In più, il fido bancario ha diverse tipologie in base al tipo di operazioni concesse con il fido stesso.

  • generale: se è stato concesso per tutti i tipi di operazione
  • particolare: in questo caso la banca stabilisce un determinato ammontare in base all’operazione da compiere
  • diretto: il correntista utilizza direttamente il fido in quanto unico responsabile, in questo caso la banca potrà rifarsi solo su di lui nel caso di inadempimento
  • indiretto: il correntista cede alla banca i propri crediti, ma la banca avrà diritto di regresso sul debitore correntista e sul debitore principale
  • consorzi fidi: unione di PMI per ottenere fidi dalle banche, in quanto molto spesso le piccole medie imprese non hanno i requisiti per usufruire di questo strumento

Le procedure di richiesta del fido bancario e i tempi

Per ottenere un fido bancario il soggetto dovrà presentare formale richiesta e presentare tutta la documentazione necessaria. Infatti la banca, nel momento in cui un soggetto fa richiesta di fido, svolge un’indagine molto dettagliata, per verificare la situazione patrimoniale, reddituali, finanziare e anche personale del soggetto stesso.

Se a chiedere il fido è un’impresa, la banca valuterà attentamente anche il tipo di attività svolta, i soci e gli andamenti di mercato in quel particolare settore. A questo punto, se la valutazione della banca è positiva, potrà decidere di concedere il fido dietro garanzia. In particolare, le garanzie del fido bancario sono tre:

  1. Con pegno o ipoteca
  2. In bianco, non ci sono garanzie reali, ma la banca ritiene che il cliente sia affidabile
  3. Personali

La banca inoltre, dovrà controllare che il soggetto non abbia presentato richiesta di fido anche presso altre banche, in quando non è possibile ottenere fidi multipli.

Alla conclusione di questa fase istruttoria la banca presenterà una relazione, che equivale all’accettazione, ove saranno spiegati la tipologia di fido, il  livello del fido stesso, l’ammontare e durata.

Quanto costa un fido bancario

Tra gli aspetti negativi del fido ci sono certamente i costi, che possiamo raggruppare così:

  1. Tasso d’interesse sulle somme che vengono utilizzate, calcolato in base all’ammontare del fido e alla durata. Gli interessi di solito vengono capitalizzati trimestralmente.
  2. Commissione di messa a disposizione di fondi, che corrispondono allo 0,50% trimestrale dell’importo del fido. Tale commissione viene calcolata indipendentemente dall’utilizzo del fido.
  3. Spese per la tenuta del conto, queste variano a seconda della banca e potranno essere applicate su ogni operazione, solo al momento di apertura o chiusura del conto, o per la revisione del fido.
  4. Eventuali interessi extra-fido, molto elevati e vengono applicati nel caso il cui il privato o l’imprenditore superi i limiti di quanto concesso.

Cosa succede se si sconfina il fido bancario

L’imprenditore o il soggetto privato che dispone del fido, dovrà fare attenzione a non sconfinare, cioè a non utilizzare il credito del fido nella misura superiore rispetto all’importo concordato. In realtà, occasionalmente, la banca permette di superare i limiti del fido, addebitando solo delle spese aggiuntive.

Nel caso in cui l’importo superato sia troppo elevato, la banca farà richiesta di rientro immediato dallo sconfinamento, in caso in cui il soggetto non adempia la banca può chiedere la revoca del fido stesso ovvero il pignoramento. Nel frattempo però la banca continuerà ad addebitare gli interessi sull’importo di sconfinamento.

La revoca di un fido bancario

La banca nel caso decida di revocare il fido potrà farlo in qualsiasi momento, con effetto immediato. Nonostante ciò dovrà comunque attenersi a delle regole:

  1. per i fidi a tempo determinato, dovrà dare un preavviso di almeno 15 giorni.
  2. per i fidi a tempo indeterminato, ciascuna parte potrà recedere dal contratto dandone congruo preavviso, nei tempi e modi stabiliti dal contratto.

Fido bancario, perché aprirlo: i vantaggi

  1. maggiore copertura per quanto riguarda le spese, nel caso in cui il saldo del conto corrente sia negativo.
  2. per le imprese sono previsti dei piani prestabiliti con la banca per far rientrare i soldi, evitando così la preoccupazione di rate periodiche,
  3. l’importo sarà sempre disponibile, sarà il soggetto privato o l’impresa a decidere se e quando utilizzarla.
  4. gli interessi saranno calcolati solo sulle somme effettivamente utilizzate.
  5. l’impresa potrà dedurre a livello fiscale l’importo degli interessi passivi.

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Fido bancario, non solo rose e fiori: gli svantaggi

  1. La banca concede il fido solo a chi rispetta precisi requisiti di solidità finanziaria.
  2. Più si utilizzeranno le somme del fido, maggiori saranno gli interessi sul passivo.
  3. Prevista una tassa fissa trimestrale sull’intero valore del fido.
  4. Solo la banca decide per quanto riguarda gli elementi essenziali del fido (forma, ammontare, durata).
  5. Il soggetto dovrà restituire l’intera somma aumentata degli interessi sul passivo.
  6. Nel caso di imprese che incorrono nella procedura di fallimento, è previsto il pagamento di penali elevate.

Gli errori da non fare quando si richiede un fido bancario

Molti soggetti, soprattutto imprenditori, preferiscono chiedere un fido bancario che un prestito, anche come conseguenza di un retaggio culturale ancora molto forte. Molto spesso però non si fa un uso appropriato di tale strumento e si rischia di incorrere in errori che sarebbe meglio evitare:

  • accettare passivamente tutte le condizioni proposte dalla banca, per esempio nei casi di revoca possono essere veramente condizioni svantaggiose, quindi meglio ponderare attentamente magari con l’aiuto di un avvocato.
  • utilizzare i soldi del fido per effettuare investimenti di media e lunga durata.
  • è consigliabile non utilizzare l’ammontare del fido per un importo superiore all’80%.
  • i movimenti del conto corrente di appoggio al fido devono essere sempre in attivo, se ciò non succede è da evitare di spostare il denaro da un conto a un altro: c’è il rischio che la banca reputi il soggetto inaffidabile.
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