Draghi e la Transizione ecologica: la strategia del Ministero green

L’ipotesi emerge al termine delle Consultazioni con le parti sociali: il nuovo Ministero potrebbe portare anche il via libera del Movimento 5 stelle?

Ministero transazione ecologica
Foto © Pixabay

L’incontro con le parti sociali faceva parte del programma e il premier incaricato, Mario Draghi, dedica loro l’ultima giornata di Consultazioni. Il prossimo step, atteso, il confronto con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo il quale si capirà se i presupposti giusti per la formazione di una maggioranza stabile ci siano o meno. Nel frattempo, fra le ipotesi di un governo di larghissime intese e del mix fra tecnici e politici, si delinea un primo indicatore su quella che potrebbe essere una delle linee dell’esecutivo a marca Draghi.

Ad anticiparlo è la presidente di Wwf Italia, Donatella Bianchi, che al termine dell’incontro con l’ex governatore della Banca centrale europea, parla per la prima volta dell’idea di un Ministero della Transazione ecologica. Di fatto, un organismo statale che avrebbe il ruolo di garantire per l’Italia quel futuro fatto di sostenibilità e rispetto per l’ambiente divenuto ormai imprescindibile.

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Draghi e la Transizione ecologica: il nuovo Ministero e l’appoggio M5s

La cifra europea è sempre stato un punto di lettura fondamentale in queste settimane concitate. L’ex presidente della Bce non ha mai nascosto l’intenzione di perseguire l’idea di un’Italia a completo modello europeo. E, con Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea, il rinnovamento energetico nell’ottica della sostenibilità è sempre stato un punto fermo, per ogni Paese membro. Più strettamente alla politica interna italiana, tuttavia, il sì al nuovo dicastero significherebbe, molto probabilmente, guadagnarsi l’avallo del Movimento 5 stelle.

La notizia dell’ok alla transazione verde arriva infatti qualche ora prima del voto sulla piattaforma Rousseau. Dal quale emergerà la decisione dei pentastellati sul cosa fare con il governo Draghi. Dalle 10 alle 18 il portale sarà a disposizione degli iscritti, con un quesito piuttosto semplice che mira a conoscere l’opinione del popolo M5s sia sulla combinazione tecnici-politici che sullo stesso Ministero. Il quale, peraltro, è stato fortemente caldeggiato dal fondatore del Movimento, Beppe Grillo, che aveva paventato l’esistenza di uffici simili anche in altri Paesi europei. Non è chiaro se il Ministero sia quello auspicato, ma sul fatto che sia un primo passo non sembrano esserci dubbi.

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