Furbetti del Cashback, interviene il Fisco: ecco gli acquisti sotto la lente

Acquisti ravvicinati, frazionati e presso lo stesso esercente: il Cashback è vittima dei furbi o si tratta solo di interpretazione normativa? Lo deciderà il Fisco…

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Cashless (Fonte foto: web)

Qualche episodio di troppo, qualche furbetto che ha tentato di utilizzare indebitamente le regole del Cashback ed ecco che il Fisco decide di mettere tutti e due gli occhi sulla regolarità del sistema. Del resto, lo stesso fenomeno è stato individuato come una furbata. Piccoli trucchi che avrebbero permesso (o stanno permettendo) di avvicinarsi in modo scorretto alla soglia di transazioni prevista per ottenere un rimborso. Ad esempio, c’è chi spende pochi centesimi pagando con il bancomat e recandosi dallo stesso commerciante. Ecco, così non vale.

Il Fisco ha già reso noto che intensificherà i controlli anti-frode, cercando di limitare al massimo i furbetti del Cashback e consentire una graduatoria corretta anche per il maxi-rimborso da 1.500 euro, previsto a marzo. Nel frattempo, qualche particolare situazione di irregolarità è già stata individuata. In questi casi, verranno avviate indagini da parte del Ministero dell’Economia.

Non è solo questione di aggirare le regole. In questi casi, le regole stesse sarebbero state piegate alla logica della furbizia. Sfruttando quei piccoli vuoti normativi che, però, non consentono comunque di utilizzare determinati metodi. Nei giorni scorsi, ad esempio, era emerso il caso di alcune pompe di benzina, utilizzate dai clienti come veicolo di accumulo di transazioni, impiegandone diverse per fare un pieno di carburante. Anche qui, tuttavia, subentra un certo margine interpretativo su alcune delle norme, in particolare sulle transazioni ravvicinate presso lo stesso negozio o sul frazionamento degli acquisti più costosi.

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Furbetti del Cashback, interviene il Fisco: quali sono i pagamenti nel mirino

Le regole per la partecipazione al rimborso statale sono state definite dal Piano Italia Cashless. E qui è spiegato che i pagamenti possono essere effettuati solo nel caso in cui le carte siano registrate sulla App IO. Chiaro. Il numero minimo per il rimborso resta quello di 50 operazioni in 6 mesi per quanto riguarda il Cashback standard, quello in atto a partire da gennaio. A fronte di un paio di limitazioni (un certo margine temporale e il divieto di acquistare presso il proprio esercizio commerciale) resta però qualche piccolo spazio di interpretazione.

La normativa, infatti, non sembra escludere del tutto la possibilità del frazionamento. Il problema è che sulla app IO le transazioni ravvicinate possono costituire qualche piccolo problema. A volte non conteggiando (come segnalato da alcuni utenti) gli acquisti effettuati lo stesso giorno e nello stesso negozio. Anche per questo il Fisco sembra orientato a un controllo: per capire se davvero si tratti di furbizia o semplicemente di una parte non chiarita della normativa Cashback.

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