Cashback, ancora problemi: Striscia svela un doppio inganno alle regole

L’inviata Stefania Petyx ha evidenziato due pesanti lacune nel sistema Cashback, che a quanto pare può essere aggirato piuttosto facilmente.

Cashback,
Pagamento cashless (Fonte foto: web)

Ancora una volta Striscia. Ancora una volta una falla riscontrata nel sistema del Cashback di Stato, passato alla fase standard e in teoria quasi pronto a elargire quello che sarà il maxi-rimborso previsto per gli utenti più lesti a effettuare le proprie spese. Il problema è che tale funzionamento, pensato per offrire un supporto concreto ai cittadini sotto Natale e anche dopo, avrebbe riscontrato una lacuna imprevista, che evidenzia una vulnerabilità altrettanto inattesa. A metterla in risalto è un servizio dell’inviata Stefania Petyx, nota per essere sempre accompagnata dal suo bassotto.

Il neo individuato sarebbe piuttosto grande: qualcuno, infatti, avrebbe trovato il sistema per aggirare la regola base del Cashback, ovvero effettuare acquisti per ottenere il rimborso. I furbetti in questione, applicherebbero invece un escamotage per accaparrarsi il rimborso senza spendere un euro in transazioni. Quindi senza apportare beneficio ai negozianti in difficoltà.

Ma il problema non sarebbe nemmeno solo questo. Nel corso del servizio, l’inviata di Striscia la Notizia si è intrattenuta con alcuni clienti i quali, pur avendo richiesto la possibilità di pagare con carta i propri acquisti (rispettando quindi il dettame cardine del Cashback) se la sono vista rifiutare. Anzi, secondo Petyx alcuni avrebbero addirittura richiesto delle commissioni extra (non dovute in alcun modo) per accettare carte e bancomat. La maggior parte dei commercianti in questione, tuttavia, si sarebbe semplicemente rifiutata di accettare tale metodo di pagamento.

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Cashback, ancora problemi: la doppia lacuna che riguarda commercianti e acquirenti

Striscia
Frame Striscia

In sostanza, una doppia beffa per il sistema che ha accompagnato gli ultimi mesi del Conte II. E che, soprattutto, avrebbe dovuto costituire un incentivo ai consumi, vantaggioso sia per chi compra che per chi vende. Niente di tutto questo a quanto sembra, o quantomeno poco rispetto a quanto si era sperato. Anche perché, la stessa Stefania Petyx aveva fatto notare come i metodi per aggirare le regole del Cashback fossero anche piuttosto semplici.

In un caso l’acquirente poteva restituire la merce (naturalmente nei negozi che lo consentono), ricevendo indietro i soldi e, nondimeno, anche il rimborso del Cashback. In un altro, si procedeva a una ricarica senza pagare. Fosse stato un videogioco si sarebbero chiamati “glitches”. Qui il termine più corretto sembrerebbe inganno.

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