Niente coniuge né figli: ecco a chi tocca l’eredità

A chi toccherebbe l’eredità in caso di assenza di coniuge o prole per un fratello? E di quali beni si entrerebbe in possesso? Ecco cosa accadrebbe.

Testamento Eredità
Foto © Pixabay

A volte può accadere che, per scelta o per circostanze fortuite, una persona non abbia figli. Non solo perché non si procede a un matrimonio ma per tantissime ragioni, che vanno da problematiche legate al concepimento o alla decisione spontanea. In questo caso, si pone una questione non secondaria: in caso di assenza di prole e anche di coniuge, cosa accadrebbe all’eredità della persona? Chi sarebbero gli ereditieri? Una domanda che logicamente avrebbe una risposta: il più vicino parente in vita, a meno di decisioni diverse.

Quest’ultima non è una questione secondaria. In assenza di precise disposizioni testamentarie, infatti, la situazione si complicherebbe. Verrebbe quindi da chiedersi se, alla presenza di fratelli e sorelle, l’eredità vada ripartita fra di loro. E, soprattutto, a quali beni avrebbero diritto.

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Niente coniuge né figli: ecco a chi tocca l’eredità

In presenza di testamento, a meno di decisioni quali donazioni o lasciti particolari, l’eredità spetterebbe presumibilmente a un parente particolarmente vicino al defunto. Almeno questo sarebbe riferito ai beni dei quali il possessore può disporre in assoluta libertà. Qualora sorgesse la questione dei vincoli altri rispetto ai legami parentali, invece, l’eredità toccherebbe agli eredi diretti, quindi figli o coniuge. In caso non sussistano tali condizioni, l’eredità andrebbe disposta fra i parenti prossimi.

Resta il fatto che, qualora non si abbia famiglia creata (quindi coniuge e prole), il titolare dell’eredità può disporne come vuole, poiché in questo caso il patrimonio disponibile sarebbe il totale dei beni. In caso contrario, avverrebbe in automatico una ripartizione, secondo determinate normative previste dall’articolo 540 del codice civile. Ad esempio nel caso in cui non vi fossero ascendenti. In tal caso, il coniuge diverrebbe proprietario della metà del patrimonio. In caso contrario, la quota sarebbe 1/4 agli ascendenti e 1/2 al coniuge.

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