Banconote false, poche ma l’inganno riesce: come fare per riconoscerle

L’incidenza della contraffazione è scesa ma è sempre bene prestare attenzione per non incorrere in banconote false. Occhio in particolare a questi due tagli.

pensioni, soldi, euro

Filigrana e altri accorgimenti, adottati fin dagli albori dell’Euro, sembrano tutt’oggi delle soluzioni affidabili. Abbastanza, comunque, per mettere al riparo la moneta corrente dalla piaga della contraffazione. La Banca centrale europea lo ha ribadito in questi giorni, sostenendo come le banconote in uso sia un mezzo di pagamento sicuro anche se, in realtà, nel corso del 2020 sono state diverse le operazioni di ritiro effettuate. Addirittura 460 mila biglietti in euro, 220 mila nella seconda metà dell’anno.

Numeri importanti che, in qualche modo, cozzano con la sensazione di sicurezza trasmessa dall’Eurotower. Ma che potrebbe assumere un senso se si considera che la lotta alla contraffazione resta una prerogativa assoluta della Bce e che le banconote immesse sono qualcosa come 25 miliardi. In sostanza, a fronte di una percentuale dello 0,0017% di denaro contraffatto, sembra che tutto sommato si possa stare tranquilli.

LEGGI ANCHE >>> Assistenza anziani, arriva l’assegno da 1.800 euro: come ottenerlo

LEGGI ANCHE >>> Ikea, sterzata verso la sostenibilità: via ai pezzi di ricambio

Banconote false, poche ma l’inganno riesce: qualche trucco per non cascarci

E’ sempre la Banca centrale europea, tuttavia, a lanciare un invito all’attenzione. Perché se è vero che esistono degli strumenti per riconoscere una banconota vera da una falsa, è anche vero che nell’utilizzare il denaro corrente si dia per scontata la buona fede di chi abbiamo di fronte. Quindi, se proprio si vuole esercitare prudenza massima, sono appena un paio i dettagli di cui tenere conto. Oltre, naturalmente, al classico controllo “contro luce” della banconota che abbiamo in mano.

Posto che il numero di banconote false è in costante diminuzione, se si vuole fare massima attenzione conviene guardare in particolare a due tagli: non ai pezzi da 5 euro (2,3%) ma a quelli da 20 (36,6%) e a quelli da 50 (30,9%). Ovvero, i due importi più elevati fra quelli utilizzati frequentemente. Infatti, per intenderci, il taglio da 100 vede un’incidenza di appena il 10,3%, ancora meno quello da 200 e 500. A questo punto sì che subentra la strategia suddetta: guardare e toccare la banconota. Solitamente si tratta di carta di scarsa qualità, facilmente individuabile. Il resto lo fa l’accortezza.

Impostazioni privacy