Sesso con una 17enne, la minacciava: “Paga o dico tutto ai tuoi genitori”

E’ accaduto a Pesaro: l’uomo, un 45enne amico di famiglia, avrebbe ammaliato la ragazza con dei regali per poi ricattarla.

Violenza
Foto di Isabella Quintana da Pixabay

Abiti costosi, ricariche telefoniche e altri “regali”. Tutti, secondo gli inquirenti, con secondi fini. Una vicenda atroce quella che arriva da Pesaro, dove un 45enne rischia il processo per accuse gravissime, fra le quali estorsione, favoreggiamento alla prostituzione minorile e produzione di materiale pedopornografico. L’uomo, infatti, avrebbe avuto rapporti sessuali con una diciassettenne, figlia di una coppia di conoscenti.

Non solo. Secondo quanto emerso dalle indagini, l’uomo avrebbe approfittato della ragazza in un periodo compreso fra l’8 e il 15 settembre, sborsando denaro per dei regali-trappola. Fino ad arrivare a chiederle dei soldi, per comprare il suo silenzio. Il suo e quello dei dipendenti dell’albergo nel quale si sarebbero consumati quei rapporti. Prestazioni che l’uomo avrebbe ottenuto guadagnandosi la fiducia dell’adolescente con pochi e vili espedienti.

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Sesso con una 17enne, la minacciava: ora rischia un processo

L’udienza preliminare, come riferisce Il Resto del Carlino, è stata fissata davanti al Gup del tribunale di Ancona. L’uomo dovrà rispondere di accuse pesanti. Secondo quanto ricostruito, il 45enne avrebbe corteggiato la giovane, con piccole accortezze e favori. Ottenendo, in seguito, di portarla a letto, nonostante potesse essere sua figlia. Quei regali, infatti, si sarebbero tramutati in prestazioni sessuali, consumate in hotel e di nascosto dalla famiglia della ragazza.

Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe ricattato in seguito la ragazza, dicendole di aver speso 3 mila euro per comprare il silenzio degli albergatori e minacciando di richiederglieli per non rivelare tutto ai suoi genitori. Inoltre, si sarebbe fatto mandare da quel telefono che a quanto sembra ricaricava a sue spese, delle fotografie osé, che sarebbero state ritrovate dagli inquirenti durante gli accertamenti del caso. L’incubo si è concluso quando la ragazza ha trovato il coraggio di denunciare.

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