Crisi di Governo, il Bonus Inps traballa: lo spauracchio dei 1.000 euro

L’ombra della crisi si proietta sul bonus Inps da 1.000 euro. Rischia tutto il Ristori Quinquies?

INPS avvisi di accertamento
Inps (Fonte foto: web)

Si parlava di anno dei bonus e in un certo senso lo è stato. Dagli incentivi alle famiglie, fino a quelli per le partite iva e altri settori, il 2020 passerà alla storia probabilmente per una politica adeguata alla pandemia e la conseguente uniformazione degli strumenti di assistenza al reddito dei cittadini. Bonus è il nome colloquiale, perché in fondo dà anche un po’ l’idea di quello che potremmo definire “un in più”. Il problema è che, per molti lavoratori, il bonus ha rappresentato quasi l’unica forma di sostegno al reddito.

Ora, con lo spettro di una crisi ormai ufficialmente aperta dall’annuncio di Matteo Renzi sul passo indietro della delegazione di Italia Viva, tutto resterà come prima. O meglio, come sarebbe dovuto andare. In ballo, il futuro degli italiani che sull’incremento portato dai bonus avevano (e continuano a fare) affidamento.

LEGGI ANCHE >>> Nuovi importi per la pensione di invalidità civile Inps nel 2021

LEGGI ANCHE >>> Novità INPS, cambiano le visite fiscali: attenzione ai nuovi orari!

Il Bonus Inps traballa, a chi spetta e perché rischia

Innanzitutto il bonus Inps, quello da 1.000 euro, la cui erogazione era prevista dall’Istituto di previdenza sociale in linea con gli anni precedenti. Uno di quei provvedimenti che dovrebbe entrare nel cosiddetto Ristori Quinquies, sul quale si cerca di lavorare. Un altro bonus da 1.000 euro è destinato ai titolari di Partita iva, con platea allargata rispetto ai Decreti Ristori che hanno preceduto quello in lavorazione. In sostanza, quello che si vuole è inserire nel Quinquies coloro rimasti fuori dai bonus erogati fin qui. Naturalmente previ requisiti specifici.

Per quanto riguarda i beneficiari, il bonus dovrebbe essere percepito da chi ha partita Iva aperta da almeno tre anni e con reddito annuo complessivo non superiore a 50 mila euro. Altra condizione, un calo di fatturato registrato pari ad almeno il 33% (nel 2020) rispetto all’anno precedente. Altro fattore, il pagamento del bonus dovrebbe essere condizionato a una posizione previdenziale in regola (quindi contributi versati in tutti i tre anni precedenti).

Ora, con la crisi innescata e il Quinquies ancora in lavorazione, il timore è che tutto si blocchi. E i tempi, già lunghi, si protraggano ulteriormente.

Impostazioni privacy