Bonus bebè 2021: a chi spetta e come richiederlo

Il bonus bebè 2021, come funziona? Come avere il nuovo assegno di natalità e a chi spetterà nel nuovo anno

Bonus bebè 2021: a chi spetta e come richiederlo
Bebè (Fonte foto: web)

Assegno di natalità, meglio conosciuto come Bonus bebè 2021, ci sarà appunto, anche al nuovo anno. Previsto dalla legge di bilancio appena approvata dal Parlamento, riconosce un contributo mensile alle famiglie dei neonati.

Prima che nel prossimo luglio entri in vigore l’assegno unico universale, il Bonus bebè continuerà a funzionare. Confermata anche per quest’anno, la possibilità di ottenere il bonus per i figli adottati.

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Requisiti per richiedere il bonus bebè e limiti di reddito

Il bonus è richiedibile a chi può presentare in breve, gli stessi requisiti che servivano nel 2020. La richiesta all’Inps, possono mandarla i genitori con cittadinanza italiana o appartenenti alla Unione europea, ma anche gli extracomunitari con permesso di soggiorno italiano.

Per quanto riguarda i limiti di reddito, li ritroviamo nel cosiddetto Isee minorenni, e danno accesso ai seguenti benefici:

  • 80 euro al mese con Isee superiore a 40.000 euro
  • 120 euro al mese con Isee compreso fra 7.000 e 40.000 euro
  • 160 euro al mese con Isee inferiore a 7.000 euro.

Dopo il primo figlio, aumenta tutto del 20%. Da ricordare che il Bonus bebè non vale per gli affidatari, la stessa Inps ha più volte chiarito che va bene solo per figli naturali o adottati.

Per quanto riguarda le cause eventuali di decadenza del bonus, sono di sotto elencate:

  • Quando il figlio compie un anno o si raggiunge un anno dall’ingresso in famiglia per i nati-adottati in affido preadottivo nel 2020;
  • il figlio raggiunge i 18 anni di età;
  • il richiedente perde uno dei requisiti previsti dalla legge (ad esempio in caso di trasferimento della residenza all’estero, perdita del requisito della cittadinanza o del titolo di soggiorno, perdita della convivenzacon il figlio, revoca dell’affidamento, Isee minorenni superiore a 25.000 euro annui;
  • il decesso del figlio;
  • la revoca dell’adozione;
  • la decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale;
  • l’affidamento esclusivo del minore al genitore che non ha presentato la domanda;
  • l’affidamento del minore a terzi;
  • provvedimento negativo del giudice che determina il venir meno dell’affidamento preadottivo.

Infine per sapere come presentare la richiesta, basta seguire le istruzioni. Presentarla all’Inps entro 90 giorni dalla nascita del bambino ed attendere gli importi del primo trimestre. Se abbiamo agito in ritardo, il bonus inizierà dalla data di presentazione della richiesta. L’Inps, erogherà il nostro contributo, fino al compimento di un anno di età del piccolo.

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