Reddito di cittadinanza, controlli contro i furbetti: cosa sta succedendo

In seguito all’emergenza Covid si è registrato un aumento di richieste del reddito di cittadinanza in alcune aeree del nostro Paese. Nel frattempo, però, i controlli proseguono a rilento, facendo di fatto saltare la stretta sui furbetti.

Reddito di cittadinanza isee
Reddito di cittadinanza (Fonte foto: web)

Alla fine di novembre l’Inps ha ricevuto il via libera da parte del Garante per la privacy al fine di acquisire una serie di dati in possesso del Ministero della Giustizia, in modo tale da poter incrociare con quelli disponibili nei database di altre amministrazioni pubbliche.

Lo scopo è quello di verificare se tra i beneficiari del reddito di cittadinanza vi siano persone con alle spalle precedenti penali, per reati legati alla criminalità organizzata e al terrorismo. Un lavoro senz’ombra di dubbio molto importante e il cui flusso dei dati richiede una convenzione che difficilmente risulterà pronta a breve termine.

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Reddito di cittadinanza, controlli contro i furbetti: niente scambio dati Inps-Giustizia

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Ancora niente controlli per stanare i cosiddetti furbetti del reddito di cittadinanza. L’Inps, come già detto, ha ottenuto il via libera dal Garante per la privacy al fine di acquisire una serie di dati in possesso del ministero della Giustizia, in modo tale da poter negare la concessione di tale misura a soggetti sottoposti a misure cautelari personali, con alle spalle condanne definitive per i reati indicati dalla legge nei dieci anni precedenti la domanda per il sussidio o che si trovano in stato detentivo.

A proposito dello scambio dati Inps-Giustizia, il Dipartimento per gli affari di giustizia a metà dicembre ha invitato gli uffici giudiziari a mettersi a disposizione dell’Inps, per poi trasmettere all’istituto di previdenza una bozza di convenzione con le modalità di accesso che l’Istituto dovrà adottare per entrare nel casellario giudiziale e consultare le informazioni di cui necessita. Dall’Inps, al momento, non sono ancora giunte osservazioni, con la bozza che verrà sottoposta all’attenzione del Garante per la privacy. In caso di semaforo verde la convenzione potrà essere sottoscritta da ambo le parti. Bisognerà quindi attendere ancora un po’ prima di dare effettivamente il via alla stretta sui furbetti del reddito di cittadinanza.

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