L’Italia dei bonus non piace all’Europa: scenario da incubo

L’idea che l’Italia sia un Paese basato sui bonus sembra non essere particolarmente gradita dall’Europa. Ecco i motivi alla base di questo malumore.

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In seguito all’emergenza Covid il governo ha adottato una serie di misure volte a contrastare la diffusione del virus. Una situazione che ha registrato un notevole impatto non solo dal punto di vista sociale, ma anche economico. Proprio in questo contesto il governo ha deciso di dare il via ad una serie di bonus, al fine di venire incontro alle esigenze dei cittadini.

A partire dal bonus auto elettrica, passando per il bonus rubinetti, fino ad arrivare al bonus occhiali, d’altronde, vi è davvero l’imbarazzo della scelta. Allo stesso tempo, però, sembra che questa politica all’insegna dei bonus non trovi largo consenso in Europa. A Bruxelles, infatti, sembra non abbiano molto gradito la Manovra italiana di fine anno imbastita da una vera e propria pioggia di incentivi.

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L’Italia dei bonus non piace all’Europa: l’importanza di investire

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Il tema di bonus è senz’ombra di dubbio uno dei più discussi. In molti, infatti, iniziano a chiedersi se le risorse saranno sufficienti e soprattutto se si riveleranno essere la soluzione giusta per aiutare il Paese a riprendersi in seguito alla crisi causata dall’impatto negativo del Covid sull’economia.

Ad avere perplessità in merito anche l’Europa che, a quanto pare, teme che il Belpaese possa utilizzare i fondi che arriverebbero dal Recovery Fund proprio per pagare i sussidi, finendo per trascurare una voce importantissima per il rilancio come gli investimenti.

Piano cashback: i dubbi della BCE

A destare particolare interesse, oltre che ad aumentare i dubbi, si annovera ad esempio il piano cashback. A tal fine il Governo ha deciso di investire 4,75 miliardi di euro che saranno sufficienti a rimborsare solamente 18 euro ad ogni persona aderente all’iniziativa. È facile quindi pensare che l’esecutivo debba stanziare nuovi fondi per portare a termine tale programma, finendo per utilizzare altri soldi derivanti dall’Europa che, invece, potrebbero essere utilizzati in investimenti di maggior rilevanza.

Un argomento, quello dei bonus, che porta con sé ancora molti dubbi. Già a dicembre, quando è stato avviato l’extra cashback di Natale, il responsabile della vigilanza Bce Yves Mersch, con una lettera indirizzata al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, ha palesato tutte le sue titubanze in merito. A tal proposito, infatti, ha scritto: “La Bce ritiene che l’introduzione di un programma cashback per strumenti di pagamento elettronici sia sproporzionata alla luce del potenziale effetto negativo che tale meccanismo potrebbe avere sul sistema di pagamento in contanti e in quanto compromette l’obiettivo di un approccio neutrale nei confronti dei vari mezzi di pagamento disponibili“.

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