Testamento a favore del convivente: quando è tutelato il diritto all’eredità

E’ possibile fare testamento a favore del convivente e, quindi, tutelare il diritto all’eredità. Vediamo cosa gli spetta effettivamente.

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Tutta la disciplina delle convivenze di fatto è stabilita dal Decreto legislativo n. 76/2016. 

Prima di addentrarci nella materia di successione occorre chiarire il concetto normativo di conviventi, ovvero due soggetti maggiorenni che si offrono reciproco sostegno e cura e convivono nella stessa abitazione.

I dubbi che sorgono quando si parla di testamento a favore del convivente sta nel fatto che i conviventi non rientrano nell’asse ereditario, non essendo eredi legittimi.

Per prima cosa, al fine di tutelare i diritti alla successione del convivente, bisogna unirsi civilmente nanti ad un notaio o di un pubblico ufficiale e di due testimoni.

Solo con l’unione civile, i conviventi, acquisiscono il diritto alla spartizione della quota legittima.

Come fare testamento a favore del convivente

Per poter assicurare una parte di eredità al convivente, prima dell’ entrata in vigore del Decreto 76/2016 sulle unioni civili, questo doveva essere designato quale beneficiario della quota disponibile.

Occorreva, pertanto, stilare un testamento a favore del convivente con solo riferimento alla quota disponibile di eredità.

Con l’approvazione della legge sulle unioni civili al convivente superstite spettano una serie di diritti, tra cui il diritto all’eredità.

Il convivente superstite ha, inoltre, diritto:

  • a continuare ad abitare nella dimora abituale per due anni;
  • nel caso in cui vi siano figli minori o con disabilità, il diritto di abitare nella dimora abituale sale a 3 anni.

Questo diritto si perde nel caso in cui il convivente superstiti contragga matrimonio, unione civile o una nuova convivenza.

La tutela della successione ereditaria passa attraverso la stipula dinanzi ad un notaio o ad un pubblico ufficiale dell’unione civile.

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