Nel 2020 la Terra ha accelerato: cosa cambia per noi?

Prima accelerata dopo 50 anni, battuto (28 volte) il record del 2005. Ma se la rotazione della Terra accelera, cosa significa per la vita dell’uomo?

Rotazione Terra
Foto di WikiImages da Pixabay

Quando si dice che il tempo vola, scientificamente è un modo di dire ben più attinente alla realtà di quanto non si pensi. Il 2020, ad esempio, pur essendo sembrato infinito vista la situazione generale, è in realtà durato “meno” dei suoi predecessori nell’arco degli ultimi 50 anni. Un fattore che appare secondario ma che in fondo non lo è. Anche se si ragiona nell’ottica di frazioni di secondo, la durata di un anno sulla Terra viene calcolata in base alla velocità della rotazione terrestre. A quanto sembra, leggermente accelerata negli ultimi 12 mesi.

In sostanza, la Terra ha girato sul proprio asse più velocemente nell’ultimo anno. Un fenomeno osservato dall’International Earth Rotation and Reference Systems Service (IERS) di Parigi. Una fonte attendibilissima viste le strumentazioni estremamente sofisticate a disposizione e che parlano di un moto terrestre in grado di determinare l’allungamento o l’accorciamento di un anno terrestre rispetto a un altro.

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Nel 2020 la Terra ha accelerato: ecco le conseguenze

Calcoli infinitesimali che, però, sono decisamente indicativi ai fini della sincronizzazione degli orologi relativi al moto del Pianeta. Utili anche per strumentazioni in orbita come i satelliti, che hanno bisogno che gli orologi in questione siano fra loro perfettamente sincronizzati. Non sempre la motivazione che influisce sulla velocità (o il rallentamento) della rotazione terrestre è la stessa. Sono vari, infatti, i fattori che agiscono e possono determinare le cause dell’accelerazione o della frenata.

Innanzitutto i movimenti del nucleo terrestre, ma anche la pressione atmosferica, venti, correnti e anche, in parte, movimenti tettonici. Certo, le variazioni non sono mai significative né percepibili. I cambiamenti si calcolano nell’ottica di millisecondi. Se, infatti, la durata media di una giornata terrestre è di 86.400 secondi (ossia 24 ore), la variazione sarà di qualche frazione di secondo. Impercettibile per l’uomo, importante per le apparecchiature che coordinano il lavoro dei satelliti.

Per la cronaca, il giorno più breve registrato è il 5 luglio 2005, giornata in cui la rotazione terrestre ha impiegato 1,0516 millisecondi in meno rispetto al consueto. Addirittura 28 volte, nel 2020, è stato superato tale record. L’apice è stato toccato il 19 luglio scorso, con 1,4602 secondi. Infinitamente meno rispetto allo standard degli ultimi anni, nei quali la rotazione terrestre aveva significativamente rallentato.

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