Borsa, Microsoft da record: le azioni dell’ultimo decennio valgono una fortuna

Il titolo guadagna quasi il 70% dal 2010 a oggi. E, secondo gli analisti, possono esserci ancora margini di crescita per Microsoft.

Microsoft
Foto © Pixabay

La Borsa non è cosa da tutti, anche perché c’è chi studia e si applica per anni prima di riuscire a entrare nei suoi meccanismi complessi. Leggere gli indicatori tuttavia, anche se non si è esperti, può essere un buon inizio per comprendere dove e come si costruisce il successo. Un esempio su tutti, quello della Microsoft. Una progressione pressoché costante, crescita esponenziale dei profitti e un grafico che parla da solo. Anzi, che mostra l’andamento all’insù della creature di Bill Gates. Non a caso stabilmente fra i maggiori paperoni del pianeta.

Come osservato dall’Ufficio studi di Proiezionidiborsa, non solo Microsoft ha realizzato una performance da urlo negli ultimi 10 anni. Ma, a un’analisi dell’andamento generale, sembrerebbe addirittura che in futuro possa confermarsi sui livelli in corso.

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Borsa, Microsoft da record: incredibile performance decennale

Per chi ha ancora il titolo in portafoglio, le cose saranno sicuramente rosee. E anche di buone prospettive, vista la progressione dei prezzi e le ottime premesse per gli anni che verranno. Merito anche della lungimiranza, che in Borsa è fondamentale, ma soprattutto di un prodotto che, dopo anni, continua a tenere le redini del mercato tecnologico. A guardare i numeri, la progressione è galoppante: dai 28 dollari del 2010 (dopo un trend pluriennale attorno ai 25) ai 55 del 2015, per arrivare ai 100 dollari del 2018. Altro boom nel 2020, con 220 dollari.

Questo significa che, nel corso di un decennio, Microsoft centra una performance di quasi il 700%. Quindi, se qualcuno avesse messo 10 mila dollari per un totale di 357 azioni a 28 dollari nel 2011, avrebbe potuto guadagnarne 79 mila a rivenderle entro dicembre 2020. Un profitto di quasi il 70%. Da capire se la tendenza in crescita proseguirà. I sentori sono positivi ma bisognerà aspettare perlomeno la nuova fase tendenziale dei prezzi. L’obiettivo restano i 250 dollari, ma dovrà essere superato prima lo step dei 232.

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