Variante inglese Covid, un italiano racconta: “Che Odissea per il rientro”

Se prima viaggiare era difficile, ora che gli esperti temono la variante inglese per il Covid, farlo dalla Gran Bretagna è ancora peggio

Variante inglese Covid, un italiano racconta: "Che Odissea per il rientro"
Aeroporto Heathrow (Fonte foto: web)

I problemi per la Gran Bretagna, sono sempre di più. Debito pubblico, inasprimento delle volontà per la Brexit e come non bastasse, la variante del Covid chiamata ‘Variante inglese’, perché scoperta proprio nell’isola britannica.

Uno chef italiano, ha raccontato la sua odissea per tornare da Londra, parlando di: “Scene mai viste prima”.

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Rientro da Londra: ecco cosa vedremmo oggi

A raccontare la propria avventura al sito Ansa, Peppe Romano, chef campano originario dell’isola di Ischia. “Sono esausto, è stata una vera e propria avventura”, ha dichiarato dopo quello che in altre occasioni, sarebbe stato un semplice rientro da Londra.

Ecco cosa ha raccontato lo chef: “Lavoravo a Londra da un paio di mesi ed avevo deciso di tornare in Italia per le feste; avevo capito che l’unica possibilità era quella di provare a partire da Heathrow e così ho prenotato un volo da quell’aeroporto – spiega l’italiano – per il 23 dicembre che poi è stato annullato senza spiegazioni. Ho fatto un tampone – Continua Romano – risultato negativo che, però, mi hanno contestato perché per 15 minuti lo ritenevano troppo vecchio secondo le normative anticontagio. Ho dovuto fare un’ora e mezza di discussioni col personale al check in ed alla fine mi hanno lasciato partire. Il mio aereo però è decollato il giorno dopo quello previsto; sull’aereo eravamo in circa 170 italiani ma tanti sono rimasti ancora ad Heathrow dove ho visto scene incredibili. C’erano nostri connazionali in attesa da giorni, gente senza soldi che dormiva in aeroporto senza avere informazioni precise su cosa fare e chi contattare. In attesa del volo sono stato raggiunto da un amico ischitano che mi ha offerto la sua ospitalità ma ho preferito trascorrere una notte in un hotel nelle vicinanze, ero troppo stanco ed avevo bisogno di una doccia”.

Ma non è finita qui. Lo chef è poi dovuto rientrare da Fiumicino, alla sua Ischia, ed i problemi non erano terminati. “Siamo rimasti per oltre due ore al Leonardo Da Vinci, dove ho rifatto il tampone con esito nuovamente negativo; ci hanno offerto caffè e una fetta di panettone e dopo averci dato un gran numero di documenti da compilare e firmare, alcuni dei quali pure sbagliati, ci hanno detto che non potevamo prendere mezzi pubblici per tornare a casa. – Racconta ancora il campano – Un taxi mi ha chiesto altri 400 euro per portarmi a Napoli, allora ho preferito rischiare e sono arrivato alla stazione Termini dove ho mostrato la documentazione che mi avevano dato a Fiumicino e non mi hanno fatto problemi per comprare il biglietto e salire sul treno. Sono arrivato a casa a tarda sera, stanchissimo ma felice di poter riabbracciare i miei cari per Natale ma penso a quegli italiani ancora bloccati a Londra, spero che qualcuno li aiuti tutti”.

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