Paghi il mutuo su prima casa? Adesso cambia tutto, le novità

Grazie ad un emendamento del Decreto Ristori, cambia anche tanto per il mutuo sulla prima casa, ecco in che modo

Mutuo prima casa, cambi in vista: ecco come funziona
Mutuo (Fonte foto: web)

L’emendamento del Decreto Ristori che riguarda i mutui. Le rate, sono sospese al 31 dicembre 2021. La proroga, era stata inizialmente fissata per il dicembre del 2020, per mutui fino a 250mila euro. Per quanto riguarda la novità, potranno usufruirne i lavoratori che a causa della pandemia, hanno subito una sospensione o una riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni oppure lavoratori autonomi e liberi professionisti che hanno visto il loro orario di lavoro abbassarsi del 33%.

La richiesta dev’essere presentata alla banca e viene usufruita a partire dalla prima rata in scadenza successiva alla data di presentazione della domanda stessa. Anche cooperative ediizie e proprietà indivise possono chiederla.

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Fondo Gasparrini e Fondo Simest

Lo stesso emendamento poi, prevede che a 24 mesi dall’entrata in vigore del decreto Cura Italia, il Fondo Gasparrini (Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa) è ammesso anche se i mutui sono in ammortamento da meno di un anno.

Già dal 9 dicembre è in vigore il Fondo Simest 394/81 per enti fieristici italiani ed imprese nazionali organizzatrici di eventi fieristici. Loro, possono accedere alla “Patrimonializzazione a supporto del sistema fieristico”. Questo tipo di finanziamento, consente di avere accesso ad un tasso agevolato ad imprese esportatrici a fronte di programmi che comprendono, studi di mercato, spese di dimostrazione e pubblicità, di costituzione di depositi e di campionamenti, ed ancora costi di rappresentanze permanenti all’estero e per il funzionamento di uffici o filiali di vendita e di centri assistenziali, spese per la costituzione di reti di vendita e di assistenza all’estero.

Infine c’è la Quarta gamma. Ovvero tutte quelle proprietà per ortofrutta fresca, lavata e confezionata. Alle organizzazioni dei produttori ortofrutticoli viene concesso un contributo per far fronte alla riduzione del valore della produzione commercializzata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente entro il limite di 20 milioni di euro.

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