Si terrà nel tardo pomeriggio di oggi il Cdm per approvare il cosiddetto decreto Milleproroghe una vera e propria Babele di leggi di diversa natura e finalità che riguardano scadenze da prorogare.
Arrivano Natale e Capodanno e come per magia Governo e Parlamento si ritrovano a discutere del cosiddetto decreto Milleproroghe. Un decreto così chiamato perchè chiama in causa alcune scadenze, già prorogate lo scorso anno, ma che vengono al pettine e riguardano le tematiche più disparate creando una vera e propria Babele delle leggi.
Secondo la bozza che circola in queste ultime ore, il Consiglio dei Ministri si terrà nel tardo pomeriggio di oggi, viene spostata a luglio 2021 una eventuale previsione di adeguamenti delle tariffe dei pedaggi, aumento così come riduzione, che era in scadenza per la fine dell’anno.
Accanto ciò, è rilevante sottolineare anche che, sempre secondo le bozze in circolazione, ci sarà tempo fino ad un anno della richiesta per le domande di richiesta patente presentate nel 2020. Il tutto è legato alle difficoltà dello svolgimento delle prove in virtù della pandemia Covid.
LEGGI ANCHE >>> Dai nuovi bonus alla Cig per partite iva: tutta la Manovra minuto per minuto
LEGGI ANCHE >>> Manovra 2021, pioggia di emendamenti e mini bonus: cosa c’è da sapere
Milleproroghe, stop alla ricerca di idrocarburi: i sindacati contestano
Nel testo di bozza del Milleproroghe viene anche inserita lo stop su tutto il Paese al conferimento “di nuovi permessi di prospezione o di ricerca” quindi nuove concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi.
Su questa previsione è arrivata la forte crisi della Uiltec che, per voce del suo segretario generale Paolo Pirani, ha così commentato:”Ancora una volta, dopo un paio di colpi di mano sventati al riguardo durante il mese d’agosto, indiscrezioni di stampa rendono noto che si vorrebbe uno stop su tutto il territorio nazionale. L’Italia in questo modo finirebbe in stato di soggezione rispetto a terzi nell’approvvigionamento energetico durante la fase di transizione che sta per aprirsi. Si tratta di questione industriale, ma soprattutto geopolitica. Allo stato delle cose non possiamo permetterci di dipendere da altre nazioni in un settore così delicato”.