Fermi negli aeroporti inglesi, l’ira degli italiani su Facebook: “Dormiamo qui”

Bloccati un attimo prima della partenza, gli italiani Oltremanica ancora in attesa di capire se potranno tornare a casa. Su Facebook piovono commenti.

Aeroporto
Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay

Un gruppo Facebook per appellarsi al governo. Affinché il Natale non venga trascorso con un piede al di qua e un altro al di là della Manica, con la speranza di riuscire a oltrepassarla del tutto e tornare a casa. La variante inglese del coronavirus ha preso in contropiede un’Europa che viaggiava spedita verso il vaccino e che, ora, si trova a fare i conti con la scheggia impazzita dei rientri. Lo spazio aereo chiuso fra Italia e Gran Bretagna, però, sta complicando non poco le cose per i connazionali che già si trovavano oltre il Canale.

Stavano per tornare in Italia, era tutto programmato, tranne che la mutazione del virus. Stop ai voli, prima e più immediata misura adottata. Ma anche tanti disagi per chi aveva già pianificato di tornare a casa e, ora, si trova ad attendere per capire se e quando potrà partire.

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Fermi negli aeroporti inglesi, l’ira degli italiani su Facebook: “Diteci cosa dobbiamo fare”

Il problema, come spesso accade, è che i dettagli sono pochi. Il provvedimento deciso dal Ministero degli Esteri e firmato dal ministro della Salute, Roberto Speranza, è entrato in vigore immediatamente. Bloccando, di fatto, chi era già in partenza. E la soluzione voucher sembra non bastare, anche perché gli utenti lamentano scarse informazioni, poche possibilità di trovare una sistemazione, men che meno per un lasso di tempo ancora incerto.

E la situazione esplode quasi in una tragica parodia del film The Terminal. “Vedere concittadini italiani ridotti a dormire in aeroporto e pensare che ora sono ancora lì ad aspettare notizie e aiuti che non arrivano. Che vergogna!“. Così alcuni membri del gruppo spontaneo sorto su Facebook, che raggruppa gli italiani bloccati negli aeroporti londinesi. C’è chi ci va giù ancora più pesante: “Sono qui da due mesi – scrive una ragazza -, sono stata licenziata e da domani sono fuori casa perché devo lasciare l’alloggio. Mi sapete dire come devo comportarmi? L’unica cosa che posso fare è andare a dormire in aeroporto“.

La questione è già finita sui tavoli della Commissione europea. Allo studio, una soluzione per riportare queste persone a casa. Perché, scrive in una nota l’esecutivo comunitario, “sebbene sia importante adottare misure precauzionali temporanee rapide per limitare l’ulteriore diffusione del nuovo ceppo del virus e scoraggiare tutti i viaggi non essenziali da e verso il Regno Unito, dovrebbero essere agevolati i viaggi essenziali e il transito dei passeggeri“.

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