Covid, la variante inglese spaventa: Di Maio ferma i voli

Il ministro degli Esteri ferma il traffico aereo da e per il Regno Unito. Scrive Di Maio: “La nostra priorità è tutelare l’Italia e i nostri connazionali”.

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Foto di Free-Photos da Pixabay

Niente voli con la Gran Bretagna. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha deciso di chiudere il traffico aereo da e per il Regno Unito, colpito da un’inattesa quanto poco conosciuta recrudescenza del Covid-19. Una decisione che segue a quella dei Paesi Bassi e del Belgio, e che anche la Francia si prepara ad adottare a breve. Diretta conseguenza di quella che il ministro della Sanità britannica, Matt Hancock, ha definito una variante del virus fuori controllo e che ha già costretto Londra a richiudersi in lockdown per un lasso di tempo prolungato.

L’Organizzazione mondiale della Sanità ha già fatto sapere di essere in contatto con le autorità sanitarie del Regno Unito. Ma, inevitabilmente, la situazione ha fatto vacillare quelle che fin qui erano state le (poche) certezze e, ancor di più, le scommesse fatte. In primis quella sul vaccino, che dovrà ora fronteggiare la variazione del Covid-19. Più contagiosa, secondo i medici d’Oltremanica, ma non è detto più letale.

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Nel frattempo, come altri Paesi l’Italia si tutela. “Il Regno Unito ha lanciato l’allarme su una nuova forma di Covid che sarebbe il risultato di una mutazione del virus – ha detto su Facebook Di Maio -. Come Governo abbiamo il dovere di proteggere gli italiani, per questa ragione, dopo aver avvisato il Governo inglese, con il Ministero della Salute stiamo per firmare il provvedimento per sospendere i voli con la Gran Bretagna. La nostra priorità è tutelare l’Italia e i nostri connazionali”.

La stessa Oms ha chiesto ai Paesi europei di “rafforzare i controlli”, almeno finché non si avranno maggiori informazioni circa la natura di questa nuova variante di SarsCov. Il timore degli esperti, infatti, è che questo stia portando il virus a circolare più rapidamente e con trasmissione estremamente più rapida. Altra raccomandazione dell’Organizzazione mondiale della Sanità, “aumentare la capacità di sequenziamento” del virus, così da determinarne per quanto possibile i rischi.

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