Fca e Peugeot, il “matrimonio” si fa: queste le condizioni

La Commissione europea dà il via all’accordo fra i due colossi del mercato automobilistico. A patto che rispettino qualche direttiva.

Auto Fca Peugeot
Foto di Daniel Reche da Pixabay

Via libera al super-asset del mercato automobilistico. Fiat Chrysler e Peugeot hanno ricevuto il beneplacito della Commissione europea che, per voce della vicepresidente esecutiva, Margrete Vestager, dà il proprio assenso all’unione fra i due colossi dell’automotive. Un ok che, di fatto, andrà a creare uno dei più importanti gruppi industriali del mondo, fra i più importanti in assoluto nell’ambito delle quattro ruote.

Accordo che, a ogni modo, sarà subordinato a condizioni precise. Fra queste, una delle più significative riguarderà il prolungamento dell’accordo cooperativo che vige fra Peugeot e Toyota Motor Europe (Tme). Relativa alla commercializzazione dei veicoli leggeri.

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Fca e Peugeot, il matrimonio si fa: queste le condizioni

Possiamo approvare la fusione di Fiat Chrysler e Peugeot“, ha annunciato Vestager, capo dell’Antitrust comunitario. Parole che chiudono un discorso andato avanti per mesi e che, a più riprese, è stato a un passo dal flop. Anche e soprattutto quando, qualche tempo fa, era sceso in campo il governo francese, che aveva posto qualche riserva alle nozze fra Fca e Peugeot. Un passo che aveva provocato qualche attrito anche a livello socio-politico, vista l’importanza attribuita alla fusione.

A ogni modo, assieme alla partnership prolungata con Toyota, il brand dovrà rispettare altri passaggi chiave nell’intesa. Veicoli commerciali leggeri e autovetture con marchio giapponese dovranno essere soggette a eventuali interventi nei punti di riparazione Fca-Peugeot. Una condizione che consentirà di snellire in modo sensibile l’ingresso di tali veicoli nelle aree di manutenzione del nuovo colosso. Impegni che, come precisa Vestager, “faciliteranno l’ingresso e l’espansione nel mercato dei piccoli furgoni commerciali“. Novità che contribuirà a un settore in cui “l’accesso a un mercato competitivo per i piccoli furgoni commerciali è importante“.

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