Bollo auto, errori ed esenzioni: c’è chi lo paga due volte

Criticità in Veneto col sistema PagoPa ma la Regione interviene: “Già avviati i rimborsi”. Ma c’è anche chi è esente.

Bollo Auto
Foto di Arek Socha da Pixabay

Bollo auto, altro giro altra corsa. E se per qualcuno vigerà l’esenzione, per altri c’è il rischio di vederselo arrivare doppio. A partire dall’1 gennaio 2020, in regioni come il Veneto, il pagamento del Bollo avviene tramite il sistema PagoPa. Già in vigore in diversi contesti come sistema di saldo immediato, senza passare da cedolini e file agli sportelli, verrà presto esteso a tutti i pagamenti da effettuare alla p.a. Secondo TrendOnline, però, qualche criticità sarebbe emersa.

Nello specifico, lo scivolone sarebbe stato individuato dalla Direzione Finanza e Tributi del Veneto, che ha fatto luce su un errore di sistema che, di fatto, ha portato numerosi contribuenti a pagare più volte lo stesso Bollo. E i riflettori puntano proprio sul sistema PagoPa.

Bollo auto, errori ed esenzioni: c’è chi lo paga due volte

In sostanza, chi ha effettuato i pagamenti attraverso questo sistema, anziché procedere a operazioni diverse, si sarebbe ritrovato a versare il saldo per la medesima tassa automobilistica. Perlomeno due volte la stessa. Un tema sul quale è intervenuto l’assessore alle Finanze della Regione, Francesco Calzavara, che parla di “un errore di sistema riscontrato a livello nazionale e per il quale, come amministrazione pubblica, ci siamo fin da subito attivati supportando i contribuenti nella procedura di rimborso”. E anche in procedura rapida, dal momento che le Regioni (dati Anfia) incassano ogni anno 7 miliardi di euro coi versamenti del Bollo.

Ma, a fronte di chi si ritrova a versarlo doppio per un errore, c’è anche chi non è tenuto a saldarlo. Nello specifico, a disporre la diversità di trattamento è la Legge 104, che spiega in quali casi è possibile essere esentati dal pagamento. Il che avviene soprattutto in casi di portatori di disabilità grave che comporta la limitazione della capacità di deambulazione. Altre disposizioni riguardano coloro che sono affetti da pluriamputazioni, non vedenti, sordi e soggetti disabili con ridotte capacità motorie.

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