WhatsApp, occhio alla truffa della ricarica: così vi prendono i soldi

Una truffa sembra essere ritornata spacciandosi per contatti amici su WhatsApp, vediamo come fare attenzione alle richieste che ci arrivano.

WhatsApp truffa
Fonte: Pixabay

La mente ingegnosa dei truffatori ha partorito una nuova frode. Ad essere presa nel mirino sempre l’app di messaggistica istantanea WhatsApp. L’assunto iniziale è che ci si impossessa del profilo di un contatto amico fingendosi lui per poi richiedere del denaro “in prestito” per i già svariati motivi di aiuto.

Insomma, questa truffa sembra riguardare proprio lo spacciarsi per un contatto amico della vittima di turno e, facendo credere alla vittima che sta parlando proprio con quel contatto, richiedere al malcapitato l’effettuazione di una ricarica Postepay in quanto in grave difficoltà economica.

La cosa da indagare è come fanno questi soggetti a recuperare questi dati riuscendo a creare un account fake che rispecchia i canoni di un contatto amico della vittime di turno. Ovvio che, una volta che la truffa si completa, l’utente viene bloccato ed il gioco è fatto.

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WhatsApp, la truffa della richiesta di ricarica Postepay di account fake amico

Ricapitolando, ci si spaccia per un contatto amico della vittima di turno e, facendo credere alla vittima che sta parlando proprio con quel contatto, si richiede al malcapitato l’effettuazione di una ricarica Postepay in quanto in grave difficoltà economica

Insomma, quando si ricevono messaggi, richieste di aiuto o comunicazioni che sembrano esulare dalle normali conversazioni che si hanno con contatti amici è sempre meglio diffidare della situazione.

Se proprio subentra lo scrupolo di coscienza si potrebbe ritornare sempre al vecchio e caro contatto telefonico sentendo la voce del proprio amico e chiedendogli lumi circa la veridicità o meno della richiesta effettuata.

Le regole per evitare le truffe sono sempre le stesse e di buon senso: non cliccare mai su link di comunicazioni o richieste circa la conferma di dati, circa la promessa di iperbolici buoni sconto, buoni spesa o bonus Covid. Le conseguenze potrebbero essere spiacevoli con sottrazioni di dati personali, password e anche di denaro.

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