Pensione, nel 2021 sarà possibile andarci 5 anni prima: ecco in quali casi

Importanti novità per il 2021. Il prossimo anno, infatti, sarà possibile andare in pensione 5 anni prima. Ecco in quali casi.

pensione anticipata
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In questi giorni è giunta un’importante novità, che riguarda coloro che a breve andranno in pensione. In base a quanto previsto dal disegno della Legge di Bilancio 2021, infatti, il prossimo anno sarà possibile, in determinati casi, andare in pensione 5 anni prima.

Tale misura andrà ad interessare i lavoratori delle aziende con più di 250 lavoratori ed è stata introdotta attraverso un emendamento alla manovra, che va a modificare il contratto di espansione. Fino ad oggi, infatti, era previsto tale diritto solamente alle aziende con più di 500 dipendenti. Per poter beneficiare di questa possibilità, comunque, è necessario aver maturato determinati requisiti.

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Come andare in pensione 5 anni prima nel 2021 con 20 anni di contributi

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Come già detto, il disegno della Legge di Bilancio 2021 ha previsto un’estensione del contratto di espansione alle imprese con almeno 250 dipendenti. Il contratto di espansione, ricordiamo, è stato introdotto dal Decreto Legge n. 34/2019 e consiste in un accordo da siglare in sede governativa che offre la possibilità di anticipare la pensione 5 anni prima. A tal fine l’azienda che decide di aderire a tale misure deve avere un piano di assunzione e formazione per i lavoratori occupati. Allo stesso tempo, potranno accedere al pensionamento anticipato, i lavoratori a cui mancano meno di 5 anni dall’età pensionabile. Ma non solo, devono aver maturato il requisito minimo contributivo di 20 anni o il requisito della pensione anticipata.

Stando alle ipotesi presentate alla Camera, quindi, avranno la possibilità di accedere a tale opzione le aziende con più di 250 dipendenti. In caso di aziende con più di 500 dipendenti, inoltre, si prevede anche un’indennità NASPI fino ai due anni. Importanti novità anche per le aziende con più di mille dipendenti, che decidono di attivare piani di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale. In questo caso i datori di lavoro dovranno provvedere all’assunzione di un lavoratore ogni tre uscenti, per poter ottenere in cambio una NASPI con dodici mesi in più. In questo modo potranno portare il periodo di disoccupazione indennizzata da due a tre anni.

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