Aumento pagamenti digitali in Italia, ma siamo indietro rispetto all’UE

Nell’ultimo anno il trend sembra cambiato e sempre più italiani si sono aperti ai pagamenti digitali. I numeri però non sono ancor in linea con le altre nazioni Europee

Pagamenti digitali
Fonte Pixabay

La battaglia è solo all’inizio e pure qualche segnale di inversione della rotta già si vede. Il 2020 ha segnato il vero inizio del passaggio dai pagamenti in contanti a quelli digitali e tra incentivi e comodità del caso la mentalità degli italiani sta pian piano cambiando.

L’aumento delle attivazioni di carte di credito e bancomat e soprattutto il ricorso ormai consuetudinario agli acquisti online (che permettono un risparmio di circa il 20%) sono realtà inconfutabili.

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Pagamenti digitali, i numeri riguardanti il Bel Paese

La spinta finale l’ha data il bonus cashback che permette di poter avere un rimborso del 10% sugli acquisti effettuati con mezzi digitali. A dare conferma di questa transizione è uno studio realizzato congiuntamente da Visa e Gfk, che ha come obiettivo quello di capire le esigenze dei consumatori italiani in merito ai metodi di pagamento digitali. 

Il primo dato eclatante è che circa il 23% della popolazione nazionale ha ridotto gli acquisti attraverso i contanti. Dall’altro lato sono in crescita i pagamenti contactless con un ben augurante +28%.

Il vero boom però è rappresentato dalla modalità di acquisto online. Coloro che si sono cimentati per la prima volta e i soggetti che si sono stabilizzati in questa direzione, rappresentano il 51% del totale. Poco più della metà. Un dato che la dice lunga sul successo del mercato e-commerce. 

La ricerca ha preso in considerazione un campione composto da 3200 individui di età compresa tra i 18 e i 65 anni di nazionalità italiana, francese, spagnola e portoghese. Prendendo in considerazione gli altri paesi sopracitati viene fuori però che siamo ancora indietro rispetto alla resto d’Europa visto che già da tempo ha avviato questo processo rivoluzionario.

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