Cashback, rimborsi a rischio per alcuni pagamenti: scopriamo quali

Lo scorso 8 dicembre è partito il programma cashback e a distanza di alcuni giorni si iniziano a vedere i primi risultati. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo quando scatta il rimborso e come verificare se il negozio è abilitato.

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Il cashback è stato introdotto con la Legge di Bilancio 2020, al fine di incentivare l’utilizzo di strumenti di pagamento quali carte di debito o credito. Tale programma prevede un rimborso del 10%, fino a un massimo di 150 euro, per gli acquisti effettuati a titolo privato e che pertanto non riguardano l’utilizzo professionale. Allo stesso tempo bisogna prestare la massima attenzione, in quanto, a differenza di quanto si possa pensare, non sempre scatta il rimborso.

Vi sono, infatti, alcune circostanze, in cui si corre il rischio che non vengano conteggiati dei pagamenti effettuati con delle carte e dei bancomat regolarmente registrati sull’app Io. A tal fine è comunque bene ricordare che possono passare fino a 72 ore dal pagamento, ovvero prima di vedere i rimborsi sull’applicazione, che al momento sono virtuali. I rimborsi saranno accreditati direttamente sull’Iban indicato nell’applicazione della Pubblica Amministrazione entro il prossimo 28 febbraio.

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Cashback, quando scatta il rimborso e come verificare se il negozio è abilitato

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In base a quanto spiegato dal Corriere della Sera, fino ad oggi sembra che il Cashback continui a funzionare in modo corretto. Tuttavia vi sono alcuni casi in cui bisogna prestare attenzione. Come si evince dalle indicazioni fornite dall’App Io, ad esempio, è chiaro che: “Il metodo di pagamento diventerà operativo il giorno dopo la sua abilitazione“. Proprio per questo motivo, i pagamenti effettuati il giorno stesso in cui si registra la carta non danno diritto al rimborso.

Allo stesso tempo non sono mancati in questi giorni alcuni intoppi. Come spiegato da PagoPa: “alcuni cittadini che si sono iscritti all’iniziativa tramite l’App IO potrebbero rilevare la mancata acquisizione dei pagamenti effettuati in modalità contactless tra le transazioni conteggiate come valide ai fini del rimborso“. Tutto ciò non è dovuto al fatto di utilizzare la tecnologia contactless, bensì si verifica nel caso in cui l’utente abbia registrato nella sezione Portafoglio dell’App IO la propria carta di debito utilizzabile su doppio circuito PagoBancomat/Maestro o PagoBancomat/V-Pay solamente con la procedura guidata relativa alle carte PagoBancomat e non anche come carta di credito, debito o prepagata, se precedentemente abilitata ai pagamenti online. A tal fine, a partire da gennaio, dovrebbe essere rilasciata una versione aggiornata dell’applicazione, che permetterà di utilizzare appieno queste tipologie di carte.

Per finire vi ricordiamo che è possibile effettuare dopo il pagamento una verifica per accertarsi dell’abilitazione di un esercente al cashback. Non bisogna fare altro che controllare sulla ricevuta del Pos se il circuito su cui è transitata l’operazione risulti convenzionato con PagoPa. In caso contrario, infatti, non si avrà diritto ad ottenere alcun rimborso.

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