Cambio euro-dollaro non sostenibile per l’Italia? Con la lira era diverso…

Con Lira ci sarebbe un tasso di cambio meno elevato al cospetto del dollaro americano. Vediamo perché e di quanto sarebbe più basso

Lira
Fonte Pixabay

Ormai sono passati quasi 19 anni da quando la Lira è uscita di scena dall’Italia dando il cambio all’Euro. Nonostante il tempo trascorso però in molti provano sentimenti nostalgici nei confronti dell’ex moneta nazionale.

Secondo il pensiero popolare quando era in vigore il vecchio conio, le imprese esportavano di più. In realtà a partire dagli anni ’90 è iniziato questo processo che vede il suo apice in quest’ultimi anni, dove la scena nazionale è però dominata dalla moneta unica europea.

Ciò però non basta per eliminare la concezione che il cambio euro-dollaro è troppo forte per la nostra economia. Sarà vero? Vediamo insieme il trend storico per chiarire la situazione.

LEGGI ANCHE >>> Monete antiche, sapete quali sono quelle più ricercate e quanto valgono?

LEGGI ANCHE >>> Ricordate le 500 Lire di carta? Oggi il valore è impressionante

Lira, ecco perché potrebbe essere meglio dell’Euro per commerciare con l’estero

In primis è bene guardare il differenziale d’inflazione per capire se le variazioni dei tassi di cambio tra due valute sono giustificate o meno. La domanda di una valuta riflette le esportazioni di uno stato, le quali dipendono a loro volta dalla relativa convenienza di beni e servizi prodotti, ovvero dai prezzi. 

Quando però si vengono a registrare dei tassi di inflazione più elevati rispetto ad un’altra economia, si tende ad un’esportazione minore. In parole povere è questo che rende il suo cambio più debole.

Prendendo sempre in considerazione Italia e Usa, dal 1970 ad oggi hanno cumulato diversi tassi d’inflazione. Gli americani hanno registrato un’inflazione cumulata del 543%, mentre il Bel Paese 1642%. Per effetto di ciò il differenziale è di circa 1100% a favore degli Stati Uniti. 

Dunque ad oggi abbiamo un cambio di 0,90 centesimi contro il dollaro, il che rende in parte ragionevole le considerazioni che avremmo bisogno di una valuta più debole per fare commercio all’estero. Ad onor del vero però ogni anno esportiamo verso gli USA circa 60 miliardi di dollari e ricaviamo 30 miliardi di surplus, ovvero la metà del totale, nonostante sia in vigore il tanto mal visto euro.

Impostazioni privacy