Il Recovery Plan uccide la sanità più del Covid-19

Il Governo ha previsto di destinare alla sanità il 4,3% delle risorse previste nel programma Next Generation EU contro la crisi Covid. ”Sanità pubblica alla deriva” accusano i medici dirigenti.

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Le briciole alla sanità. E’ quanto denuncia l’Anaao Assomed, l’associazione che rappresenta i medici dirigenti, in merito alla ripartizione dei fondi del Recovery Plan Governativo nell’ambito del programma europeo Nex Generation. I medici spiegano che si tratta di un “fatto grave ma non inatteso” con l’associazione che resta convinta della necessità di attivare i 37 miliardi di prestiti previsti dal MES.

È chiaro – spiega l’Anaao Assomedche il Governo non ritiene, nemmeno ora, la sanità, specialmente quella ospedaliera, una priorità dell’agenda politica e sceglie di chiudere gli occhi davanti alle difficoltà storiche e alle evidenti falle strutturali, amplificate e messe a nudo dalla pandemia, di un SSN che non riesce più a garantire accessibilità, equità e qualità delle prestazioni erogate”.

Una sanità pubblica lasciata “alla deriva” con il piano di rilancio da 68 miliardi di euro del Ministero della Salute lasciato nel cassetto perchè secondo il Governo il numero dei medici è superiore al livello medio europeo e che si è dinanzi solo ad una carenza di personale su specifiche specializzazioni mediche. Ma molti non sanno che si parla di professionisti con età anagrafica più alta al mondo prossimi alla pensione e che difficilmente è prevista una loro sostituzione in quanto mancherebbe una programmazione dei fabbisogni.

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Sanità e lotta al Covid:”Se il Governo conferma le sue idee non resisteremo a terza ondata”

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Insomma, a nulla valgono gli aumenti di stipendio previsti dalla Legge di Bilancio 2020 se poi non c’è programmazione e turnover generazionale. Una carenza di personale “appena scalfita” da 7.650 assunzioni, nella metà dei casi “contratti usa e getta per medici non specialisti”.

I medici dirigenti spiegano che chi prende le decisioni non ha la percezione di quanto sta accadendo negli ospedali “della stanchezza, dello stress fisico e psichico, dell’angoscia e della frustrazione che accompagnano il triste corteo delle morti. Né ha a cuore le insopportabili attese dei cittadini malati di altro, spinti nelle braccia di un privato che si va riorganizzando come pilastro paritario”.

L’Anaao lancia anche un allarme molto importante legato alla possibile recrudescenza della pandemia Covid a partire da gennaio specificando che se restano così le cose “non resisteremo né alla seconda né alla terza ondata della tremenda sfida imposta dalla pandemia”.

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