Esenzione Imu 2020 per B&B e case vacanze: ma solo ad una condizione

Tramite alcuni chiarimenti il MEF ha fugato ogni dubbio circa i casi in cui è possibile applicare l’esenzione IMU 2020 per B&B e case vacanze

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Tra i tanti decreti emanati nel corso del 2020 per far fronte all’emergenza covid-19, ce n’è sono stati alcuni in particolare riguardanti le varie esenzioni IMU 2020. Ad esempio, l’argomento è stato affrontato nei decreti Rilancio e in quello di agosto, che hanno stabilito le linee guida a riguardo, ribadite poi dal Decreto Ristori. 

Andando nello specifico l’IMU non è prevista sugli immobili del settore turistico e ricettivo (alberghi, case vacanze, B&B, stabilimenti balneari), per i cinema, teatri, discoteche, sale da ballo e sale per concerti e spettacoli.

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Imu 2020 per B&B e case vacanze: per l’esenzione è necessaria una condizione specifica

Non è però scontata la cancellazione nel caso di case vacanze e bed and breakfast ma bisogna adempire a certi parametri tassativi. Il primo e sostanzialmente il più importante è quello che la cancellazione dell’IMU venga applicata su un soggetto che svolge nell’immobile l’attività imprenditoriale soggetta al provvedimento sopracitato.

A ribadire questo concetto ci ha pensato direttamente il MEF (Ministero Economia e Finanze). Di fatto ha posto come condizione essenziale il possesso della partita Iva attraverso un documento contente specifiche FAQ.

Quindi chi fa attività di B&B e case vacanze in maniera saltuaria o comunque non in via del proprio ufficiale non potrà beneficiare di questa esenzione. Ergo dovrà pagare regolarmente l’IMU per l’anno 2020 e per l’anno 2021.

Una specifica molto importante visto che sono state tante le persone che hanno chiesto informazioni a riguardo. D’altronde in un’annata così problematica è ovvio che tutti siano interessati a risparmiare su tasse e imposte, ma non è detto che sia sempre possibile.

L’IMU si sta rivelando generale abbastanza problematica. Ad esempio nel caso dei comuni che hanno deciso di aumentare l’imposta sulla seconda casa per far fronte all’abolizione della Tasi. Dunque per chi non svolge attività alberghiera imprenditoriale rischia di diventare una vera e propria stangata.

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