Le misure del Governo per salvare il Natale, cosa potremo fare? Tutti gli scenari

Covid, sono molte le domande ancora senza risposta su che Natale sarà quello che tra poco più di un mese ci accingiamo a celebrare. Ecco quali potrebbero essere gli scenari futuri.

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Che Natale sarà quello al tempo del Coronavirus? Ci si potrà congiungere con i familiari? Oppure sarà un Natale ognuno a casa sua in nuclei ristretti e senza occasioni di promiscuità ed assembramenti?

Sono tutte domande che, chi più chi meno, sti stanno domandando gli italiani alla luce anche di una situazione molto frastagliata presente nel Paese in materia di restrizioni alla mobilità e alla socialità con territori in zona gialla, rossa e arancione. Insomma, stando all’attuale geografia normativa, si potrebbe dire che “Regione che vai Natale che trovi”.

DPCM Natale, che cosa sarà consentito fare? Le attuali possibilità nelle regioni

Covid Natale
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Sì perché in zona gialla la mobilità è aperta, anche tra Comuni, i negozi sono aperti, tutti indistintamente, fanno eccezione i mercatini ed i centri commerciali nel fine settimana. E’ vero, ci saranno più controlli stringenti nelle cosiddette strade dello shopping, ma gli esercizi restano aperti. In zona arancione, invece, la mobilità è assai più limitata (ci si può spostare solo all’interno del proprio comune salvo casi eccezionali) sono chiusi i bar, i ristoranti, le pasticcerie e le gelaterie e quindi sarebbe difficile fare la classica colazione del Natale o il pranzo natalizio in un ristorante o trattoria tipiche della zona.

Infine, la zona rossa. Che prevede impossibilità di spostarsi tra regioni, tra comuni e anche all’interno del proprio comune salvo comprovate esigenze di salute, lavoro, necessità tra cui quella ovviamente di acquisto di generi alimentari, di farmaci e di usufruire di particolari servizi.

Ma, è questa è la domanda di fondo, se io abito e lavoro in una zona gialla ed a Natale voglio rientrare nel territorio dove risiedono i miei genitori posso farlo? Posso effettuare quello che si dice ‘ricongiungimento familiare?’. Ad oggi non è dato saperlo. Ci sono diversi scenari ed ipotesi. Il Governo starebbe pensando ad un DPCM natalizio ad hoc per disciplinare questo ed altri aspetti legati alle festività. Lo stesso premier Conte ha più volte confermato che sarà un Natale senza “affollamenti, assembramenti, cenoni , baci e abbracci”, insomma un Natale all’insegna della sobrietà.

Oggi, nel corso di una intervista rilasciata a “La Stampa”, il ricercatore Lorenzo Pregliasco ha ipotizzato un Natale trascorso lontano dai nonni per proteggerli da eventuali contagi. Ma sarà concretamente possibile realizzare ciò?

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Natale al tempo del Covid, quali scenari? Occhi puntati sull’Rt

Tutte le ipotesi sviscerate prima hanno una unica condizione imprescindibile. Che l’Rt sia a livello 1 o addirittura sotto di esso. Sette giorni fa aveva raggiunto l’1,7 adesso è all’1,4 ma gli esperti della Cabina di Regia chiedono ancora prudenza: “si evidenzia che l’epidemia in Italia seppur intensificandosi per gravità a causa di un aumentato impatto sui servizi assistenziali, mostra una lieve riduzione nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente che, sebbene ancora molto elevata, potrebbe costituire un segnale precoce di impatto delle misure di mitigazione introdotte a livello nazionale e regionale dal 14 ottobre 2020″, scrivono gli esperti

“Tale andamento andrà confermato nelle prossime settimane e non deve portare ad un rilassamento delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti. Nella maggior parte del territorio nazionale la trasmissibilità è compatibile con uno scenario di tipo 3 con diminuzione nel numero di Regioni/PA in cui la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4. La situazione descritta in questa relazione evidenzia forti criticità dei servizi territoriali e il raggiungimento attuale, in un numero crescente di Regioni/PA, o imminente delle soglie critiche di occupazione dei servizi ospedalieri. Questo interessa l’intero territorio nazionale. Tutte le Regioni/PA sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane”, conclude la nota della Cabina di Regia.

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