Furbetti della pirateria con reddito di cittadinanza: in 15 affamati di soldi

Oscurati oltre 5.500 siti illegali di live streaming e canali Telegram che trasmettevano illecitamente contenuti protetti in tutto il mondo. Operazione del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Gdf.

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Oltre 5500 siti illegali di live streaming e canali Telegram oscurati e confisca per oltre 10 milioni di euro. Questi in sintesi i numeri dell’operazione del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza in sinergia col Servizio di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni della Polizia di Stato.

Importante operazione di contrasto al fenomeno della pirateria audiovisiva attraverso la trasmissione non autorizzata su rete internet, la c.d. “IPTV” – Internet Protocol Television, denominata “THE PERFECT STORM”. La Gdf nel suo comunicato di approfondimento dell’operazione spiega di aver messo in campo “attività tecniche preliminari di monitoraggio consistenti nel progressivo spegnimento da remoto delle piattaforme, dei server e delle smart card utilizzate dai pirati, nonchè nell’oscuramento dei siti web e dei canali Telegram dediti alla vendita e riproduzione dei contenuti dell’IPTV illegale“.

Le preliminari attività hanno consentito il sequestro e l’oscuramento di oltre 5.500 risorse informatiche tra server di trasmissione, piattaforme di gestione, siti vetrina e siti di live streaming, oltre a 350 canali Telegram: in seguito a tale attività, come previsto, i responsabili dell’organizzazione, per rendere comunque possibile la trasmissione dei contenuti illegali alla propria clientela, sono stati costretti a palesare le ulteriori risorse di backup già predisposte per fronteggiare eventuali azioni repressive”, si evidenza nel comunicato

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Operazione Gdf: abbonamenti pagati in criptovalute e indagati con reddito cittadinanza

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Photo by Kelly Sikkema on Unsplash

I pagamenti degli abbonamenti avvenivano anche tramite criptovalute. Inoltre, 15 degli indagati oltre ai proventi ingenti derivanti dall’attività illecita percepivano anche il reddito di cittadinanza.

Nel comunicato con cui si spiegano i dettagli dell’operazione la Guardia di Finanza sottolinea che ,nella sua veste di polizia economico finanziaria a tutela degli operatori onesti e per assicurare condizioni di leale concorrenza, “contrasta con decisione questo business illegale che cagiona un imponente danno per l’economia italiana a discapito dell’industria dell’audiovisivo che, in un momento già gravemente segnato dalle difficoltà derivanti dalla pandemia di COVID 19, si stima abbia perso nel solo anno 2019 oltre 6.000 posti di lavoro (dati FAPAV) proprio per effetto di questi fenomeni criminali“, scrive la Gdf

Segnaliamo che questa operazione, nonostante le difficoltà pratiche derivanti dall’emergenza Covid 19, è stata posta in essere con grande operatività e spirito di collaborazione e cooperazione da parte di tutte le forze di polizia italiane ed europee e di tutti i magistrati coinvolti nelle attività, sia quelli in servizio presso Eurojust che nei diversi uffici degli Stati Membri, destinatari dei n. 23“, conclude il comunicato della Gdf.

Il video sulle fasi dell’operazione della Gdf può essere visto sul sito della Guardia di Finanza

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