Decreto ristori bis, soldi per i ‘vizietti’: meglio un sexy shop che un paio di scarpe

Escort e sexy shop avranno il loro contributo previsto dal Decreto ristori bis, mentre ad altre categorie ‘non indispensabili’ è stato negato.

Il Decreto Ristori bis miete le sue vittime inconsapevoli. E incredule. Sì, perché provate a spiegare per esempio ad un calzaturificio che le scarpe sono meno importanti di un giocattolino comprato in un sexy shop o di una notte d’amore con una escort. Non è semplice, non capirebbe. Eppure. Eppure sono scoppiate le inevitabili proteste delle categorie escluse dal Governo. L’aiuto pensato per le attività chiuse a causa del dilagare del Coronavirus sul territorio, pecca di ‘discriminazione’.

Il Decreto ristori bis, contiene al suo interno tutte le categorie che dovrebbero poi ricevere degli indennizzi, e qualcosa non quadra. Più di un commerciante ha storto il naso al momento di leggere a chi dovessero andare i contributi pensati.

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Decreto ristori, escort e sexy shop ‘indispensabili’: ecco chi non lo è

Agenzie di escort, sexy shop, ma anche agenzie di accompagnatrici, saranno aiutate dallo Stato grazie al Decreto ristoro bis, perché ritenute fiscalmente pari alle agenzie matrimoniali. Proprio così, fa sapere la presidente di Federmep, associazione del comparto matrimoni, Serena Ranieri: “Persino le agenzie di escort riceveranno il contributo previsto dal decreto ristori bis. Non solo i sexy shop, quindi, ma anche le agenzie di accompagnatrici, equiparate, ai fini fiscali, alle agenzie matrimoniali”.

Ma non c’è solo questo tipo di protesta in atto, lo fa sapere Mario Resca, presidente di Confimprese, che parla dell’esclusione di alcune attività su tutte: “alcune attività – Spiega Resca – fondamentali del commercio quali calzature e accessori, abbigliamento in pelle, pellicce, cappelli, ombrelli, guanti e cravatte. Sono settori che stanno soffrendo e vengono discriminati“. 

Ancora polemiche quindi per il Governo, dopo la scoperta di una lettera inviata a Conte dai ricercatori, per eliminare il Covid in 20 giorni, mai ascoltata. In merito alle scelte su chi dovesse ricevere gli indennizzi e chi no, ha parlato anche il leader della Lega, Matteo Salvini: “Sono state escluse anche le agenzie di viaggio e i tour operator, uno schiaffo al nostro Paese”.

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