Crisi della Catalogna: guai in vista (anche) per le banche italiane

Qualche settimana fa il prof. Angelo Baglioni, docente di economia politica all’Università Cattolica di Milano espresse il seguente pensiero sulla crisi catalana: “Se la Catalogna dovesse uscire dalla Spagna e di conseguenza dall’Unione Europea e dalla moneta unica, per loro rappresenterebbe un serio problema in quanto dovrebbero inventarsi una Banca Centrale nuova e stipulare degli accordi per entrare come regione indipendente nell’Europa”.

“La Catalogna” spiegò il professore “è la regione più ricca e più industrializzata della Spagna con un reddito pro capite elevato e che rappresenta quasi il 20% del Pil spagnolo”.

In questi ultimi giorni la crisi politica in Catalogna sta dando chiari segnali di instabilità. Il rischio di un’implosione economica è molto alto e potrebbe diffondersi altrove. Le aziende stanno prendendo delle precauzioni nell’ipotesi che la regione spagnola diventasse effettivamente indipendente e venisse espulsa dall’Unione Europea.

Ma chi soffrirebbe di questa ‘depressione catalana’? L’economista Eric Door della IESEG School of Management di Lille ha fatto un inventario di Paesi che esportano molto in Catalogna.

Germania, Francia e Italia sono principali esportatori della Catalogna e quindi hanno molto da perdere nel declino economico dell’economia catalana. Ma anche il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Cina sono in gioco. Un’altra lista di cui tener conto, poi, è quella delle banche straniere che operano in Spagna.

In base ad una panoramica fatta da Door sulla base dei dati della Banca dei regolamenti internazionale (BIS), evince che le banche hanno speso in Spagna. Anche in questo caso, le istituzioni finanziarie provenienti da Francia, Germania e Italia (con 55 miliardi di dollari di esposizione) sono ai primi tre posti.

E’ chiaro quindi che la situazione andrebbe attentamente monitorata, specie in questi ultimi giorni, in cui stanno avvicendandosi sviluppi per quel che riguarda la figura di Carles Puigdemont, leader degli indipendentisti sempre più vicino a un possibile arresto.

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