Mutui, sulla documentazione c’è il caos: il rapporto Assovib

Secondo un’analisi di Assovib metà delle pratiche si blocca ancora prima di iniziare per mancanza di documenti. In alcuni casi sono le difformità edilizie o catastali a bloccare la trattativa. Si parla di circa 300 mila operazioni, un bel po’.

Il 65% delle perizie controllate riguardano nuovi mutui mentre il restante 35% tratta rivalutazioni periodiche per immobili collegati a crediti in bonis, sofferenze o Npl. E’ un compito abbastanza complicato per le banche in quanto si tratta di recuperare documentazione spesso datata e frammentata.

Nell’invio dei documenti da parte della banca, la società nel 44% dei casi si trova davanti un incartamento incompleto a causa della mancanza di visura e planimetria catastale aggiornate. Documenti abbastanza semplici ma per qualche motivo non completi.

Come spesso succede i cambi di destinazioni d’uso dei vani non vengono aggiornati o autorizzati al catasto cosi come gli aumenti di volumetrie o nuove costruzioni di fabbricato abusive.

Le cause che portano a tali negligenze sono da ricercare, non solo nelle banche, ma anche fra i proprietari; la loro noncuranza è una colpa che a volte è anche intenzionale. Migliaia i casi in cui i privati non hanno l’atto di proprietà oppure hanno effettuati i lavori comunicandoli al comune ma non al catasto. Anche le banche, come già detto, hanno la loro percentuale di colpa: sottovalutando l’importanza di un documento, non viene richiesto al proprietario e quindi la pratica si allunga.

Abi, Assovib e altre associazioni hanno messo a punto le “Linee guida Abi per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie” ma nonostante ciò queste errori non sono stati ancora adeguatamente debellati.

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