Registro informatico dei protesti: qual è il suo ruolo?

Il registro informatico dei protesti è un registro di natura pubblica all’interno del quale vengono annotati i protesti per mancato pagamento di assegni, cambiali e vaglia cambiari.

Si tratta di un documento aggiornato con cadenza mensile dalla Camera di Commercio del territorio di competenza, sulla base dei dati che le vengono trasmessi dagli uffici giudiziari incaricati della levata del protesto. In pratica, all’inizio di ogni mese gli uffici giudiziari trasmettono dati su nuovi protestati, e la Camera di Commercio deve poi provvedere ad inserirli in questo registro entro 10 giorni.

Il registro in questione è stato istituito per la prima volta nel 2000 mediante la legge n. 235 (prima di allora si utilizzava un bollettino cartaceo, anziché un registro virtuale). Da quel momento in poi, nel registro informatico sono cominciati a comparire i dati delle persone che per qualsiasi ragione non hanno saldato completamente i loro debiti nei tempi stabiliti dai contratti in essere, per cui ancora oggi tale registro viene utilizzato per informare le finanziarie sul grado di affidabilità che può avere il debitore X nei loro confronti.

Bisogna precisare però che l’immissione nel registro dei protesti non implica una “condanna a vita”: gli inadempienti figurano in questo registro per un massimo di 5 anni dalla data di iscrizione, e per di più i debitori hanno la possibilità di richiedere la cancellazione anticipata in caso di pagamento del titolo entro 12 mesi dal momento in cui è stato levato il protesto.

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