Apple sfida le banche: il conto risparmio fa incetta di clienti

Apple rivaleggia con i circuiti bancari tradizionali e “soffia” un miliardo ai depositi ordinari. Merito di un particolare conto deposito.

In un momento storico in cui il web dice la sua praticamente in ogni campo, era in qualche modo inevitabile che la partita venisse giocata anche in ambito finanziario.

Conto risparmio Apple
Contocorrenteonline

Un terreno che, teoricamente, sarebbe casa degli istituti di credito. Ma che, già da qualche tempo, ha visto l’inserimento attivo di attori che, tecnicamente, opererebbero in altri settori. Eppure, il filo rosso tra digitalizzazione e home banking ha portato allo sviluppo di partnership di rilievo, in grado di incontrare l’apprezzamento dei clienti e, di conseguenza, di rivaleggiare con i circuiti bancari tradizionali. In tal senso, i numeri registrati da Apple Saving, il conto risparmio lanciato dalla società appoggiata da Goldam Sachs. Secondo Forbes, in una sola settimana sarebbero stati aperti non meno di 250 mila conti.

Un dato non ufficiale ma, comunque, abbastanza fattibile considerando la predilezione dei clienti (specie i più giovani) verso i conti virtuali. E anche i numeri sui depositi accumulati (circa 400 milioni di dollari tra i proprietari di Apple Card) confermano l’impatto notevole avuto dal conto ideato dalla società di Cupertino. Un bacino di utenza chiaramente favorito, negli Stati Uniti, dalla larghissima diffusione dei prodotti Apple, in particolare gli iPhone.

Apple Saving, le ragioni del successo del conto deposito di Cupertino

Il trend evidenziato dai correntisti di Apple mostra, ancora una volta, la fiducia intrinseca che, in modo sempre più marcato, i risparmiatori conferiscono alle società leader del settore dell’informatica. Del resto, anche i circuiti di home banking poggiano su sistemi di sicurezza basati su software e algoritmi vari. Utili, naturalmente, a proteggere i risparmi da tentativi di accesso estranei. Nel caso di Apple Saving, a favore del conto deposito rema anche un altro fattore. I rendimento annuo offerto, infatti, è nettamente superiore a quello dei tradizionali conti bancari. Si parla, addirittura, di un 4,15% all’anno, ossia dieci volte la media dei tassi proposti dalle banche tradizionali. Nondimeno, i rendimenti di Apple Saving salgono diversi gradini (+ 3,9%) anche in rapporto a Marcus, la banca digitale della stessa Goldman Sachs.

A ogni modo, tale successo può essere letto anche sotto una lente diversa. Il boom di conti deposito aperti, infatti, evidenzia una tendenza di sfiducia sempre più preponderante da parte dei risparmiatori nei confronti delle banche. Dettata non tanto dal fascino esercitato da Apple sui consumatori quanto dalla volontà di evitare i rischi di deficit bancari potenzialmente connessi alla crisi in atto. Senza considerare l’opzione di guadagnare bene sui propri investimenti rispetto ai rialzi obbligatori imposti dagli istituti di credito a seguito dell’aumento dei tassi da parte del Federal Reserve System. Da qui, un lusso di denaro dai tradizionali conti bancari, i cui interessi favorevoli sono apparsi di fatto nulli, verso i conti risparmio fintech. O, comunque, all’interno del mercato monetario. Il quale, al momento, si traduce in circa un miliardo di dollari in direzione Apple.

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