Busta paga, il piano del governo per aumentare lo stipendio: cosa c’è da aspettarsi

Il governo starebbe pensando ad un nuovo piano grazie al quale cercare di aumentare lo stipendio. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Molti lavoratori potrebbero ritrovarsi a beneficiare di una retribuzione più alta rispetto quella attuale. Questo potrebbe aver luogo in seguito all’introduzione di misure ad hoc da parte del governo a guida Meloni. Ma cosa c’è da aspettarsi? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

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Gli ultimi anni non sono stati di certo dei  migliori. Il Covid prima e il preoccupante aumento dei prezzi poi, infatti, hanno avuto, e continuano ad avere, un impatto non indifferente sulle nostre vite, sia per quanto riguarda le relazioni sociali che quelle di carattere economico. Sempre più persone, purtroppo, riscontrano delle serie difficoltà nel riuscire ad arrivare alla fine del mese e fronteggiare le varie spese.

Proprio in tale contesto, pertanto, non può che essere accolta positivamente la notizia di una retribuzione più alta per tanti lavoratori. Stando alle ultime indiscrezioni, infatti, sembra che il governo Meloni stia pensando ad un nuovo piano grazie al quale cercare di aumentare lo stipendio. Ma cosa c’è da aspettarsi? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Busta paga, il no del governo al salario minimo: il motivo

Il tema delle retribuzioni finisce spesso al centro delle polemiche perché tale importo viene considerato da molti inadeguato alle esigenze personali dei soggetti interessati. Per questo motivo la speranza comune è che vengano introdotte delle misure ad hoc volte a migliorare la situazione.

Tra le ipotesi circolate nell’ultimo periodo si annovera quella del salario minimo. Una proposta che non è stata particolarmente gradita dal governo che ha già fatto sapere di non voler intraprendere tale strada. La stessa presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ha sottolineato a più riprese come “l’Italia non ha bisogno di una legge che fissi una paga minima per tutti i lavoratori”.

Questo anche perché vi sono già dei contratti collettivi da rispettare, che presentano in genere una retribuzione più alta rispetto a quella che potrebbe essere fissata introducendo il salario minimo. In quest’ultimo caso, infatti, l’idea sarebbe quella di fissare una retribuzione minima pari a 9 euro l’ora. Un aspetto che non deve essere di certo sottovalutato perché, come spiegato anche dal sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, rischierebbe di portare ad avere un “livellamento verso il basso di tutti i salari“.

Busta paga, il piano del governo per aumentare lo stipendio: tutto quello che c’è da sapere

Il governo comunque, come fatto sapere da Claudio Durigon a Money, non vuole di certo rinunciare all’idea di aumentare lo stipendio degli italiani. Anziché lo stipendio minimo, però, l’esecutivo starebbe pensando ad un aumento del salario mediano. Entrando nei dettagli, quindi, lo scopo sarebbe quello di favorire un aumento del livello medio delle retribuzioni attualmente percepite.

Un progetto che, se dovesse essere attuato, permetterebbe ad un maggior numero di lavoratori di beneficiare di una retribuzione più ricca. In tale ambito, tra i fattori che potrebbero contribuire alla crescita, si annoverano i contratti collettivi. Proprio puntare sui rinnovi di quest’ultimi in settori dove i contratti risultano scaduti da ormai tanto tempo, ad esempio, potrebbe rivelarsi un valido incentivo.

Ma non solo, il governo starebbe pensando anche di ridurre le tasse, in modo tale da permettere ai lavoratori di avere un compenso più alto. Al momento, comunque, è bene sottolineare, si tratta solo di ipotesi. Non è dato sapere, infatti, se il governo punterà davvero sull’aumento dello stipendio mediano ed eventualmente quali misure metterà in campo per raggiungere tale obiettivo.

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